Commissione, regola condizionalità non solo sui fondi strutturali



BRUXELLES  - La creazione di un nuovo meccanismo europeo che condiziona l'erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto "non dovrebbe colpire solo i fondi strutturali, ma portare a tagli che coinvolgano l'intero budget comunitario" per quel Paese. Così Nicola De Michelis, capo di gabinetto della commissaria Ue per la Politica regionale Corina Cretu, ad un evento al Comitato europeo delle Regioni. "Non c'è un ragione particolare per sospendere i fondi di coesione mentre altri finanziamenti continuano ad essere erogati": il nuovo meccanismo "deve essere orizzontale e abbastanza preciso da non lasciare margini a interpretazioni", ha sottolineato De Michelis, rivelando che la Commissione presenterà la sua proposta di riforma della politica di coesione il 29 maggio, qualche settimana dopo quella sul bilancio Ue post 2020 prevista per il 2 maggio. Riguardo al legame più stretto fra le raccomandazioni per Paese e i fondi strutturali, il capo di gabinetto di Cretu ha rassicurato dicendo che l'esecutivo "sta pensando di creare uno strumento separato che dia incentivi agli Stati per riforme di natura macroeconomiche". La Commissione sta lavorando poi all'introduzione di una doppia flessibilità per la coesione: una per facilitare l'utilizzo dei fondi cercando di aggregare gli 11 obiettivi tematici oggi esistenti, e una sul riorientamento delle risorse durante i 7 anni di programmazione. "Pensiamo a una fondamentale revisione dei programmi nel quinto anno", ha detto De Michelis, "permettendo così alla prossima Commissione e Parlamento di analizzare se le priorità saranno le stesse".













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