Montagna, in Alta Savoia già 14 morti

'Saper rinunciare è la chiave per restare vivi'

AOSTA


(ANSA) - AOSTA, 5 LUG - Diciassette alpinisti morti in montagna nel periodo giugno-ottobre 2017 e già quattro quest'anno da inizio maggio, oltre ad otto escursionisti. A lanciare l'allarme è il prefetto dell'Alta Savoia (Francia), Pierre Lambert. "Non si insiste mai abbastanza sulla sicurezza e sul fatto che la montagna è un luogo libero che non può essere protetto", ha detto Lambert in una conferenza stampa. Lo riportano i media francesi. "D'estate si possono contare da 300 a 500 persone che ogni giorno provano l'ascensione del Monte Bianco, con una stagione che può durare 90 giorni", ha sottolineato Francois Marsigny, responsabile del dipartimento alpinismo all'Ensa di Chamonix e consigliere del prefetto per la montagna. "Saper rinunciare è una delle chiavi per restare vivi", ha aggiunto. In questo senso, il colonnello Frédéric Labrunye, comandante del Pghm dell'Alta Savoia, ha ricordato l'attività svolta per bloccare, soprattutto al rifugio di Tete Rousse, coloro che provano a scalare il Monte Bianco senza essere preparati.













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