'San Petronio non diventi una moschea'

Mons. Vecchi, bisogna accogliere mantenendo identità culturale

BOLOGNA


(ANSA) - BOLOGNA, 2 NOV - "Questo è un paradosso, spero almeno. Mi dispiacerebbe che diventasse una moschea. Con questo non voglio togliere il diritto alle persone di pregare, però che i luoghi di culto cristiani, piano piano, possano trasformarsi in moschee questo mi fa terrore". Lo ha detto monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna, spiegando in un'intervista all'emittente Trc un passaggio della sua omelia di questa mattina, durante la celebrazione in onore dei defunti delle forze armate, parlando della basilica San Petronio. "Non mettiamo più al mondo i figli - ha aggiunto Vecchi - noi abbiamo bisogno di questi qua: molti per ora sono cristiani che vengono dall'Est, se vengono quelli musulmani loro hanno Maometto, ma Maometto non è Cristo". Sull'accoglienza, ha spiegato Vecchi: "Bisogna accogliere, però se io butto già la casa, come faccio ad accogliere? Io devo custodire la mia casa, cioè la nostra identità culturale deve rimanere come un valore, tra questi valori c'è quello dell'accoglienza".













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità