Sciopero generale edilizia

600mila posti persi. 'Rilanciare il settore, rilanciare Paese'

ROMA


(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Giornata di sciopero generale di otto ore (per l'intero turno) di tutti i settori delle costruzioni - edilizia, legno, cemento, lapidei, laterizi - proclamato dai sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Lo stop di cantieri, fabbriche del legno e arredo e cave viene accompagnato dalla manifestazione nazionale stamattina in piazza del Popolo a Roma, per il lavoro, gli investimenti, la ripresa e il futuro, che sia sostenibile e di qualità, con lo slogan: "Rilanciare il settore, rilanciare il Paese". I sindacati "la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi" che li ha colpiti: oltre 600 mila le persone che hanno perso il lavoro, con il rischio di perderne ancora, insieme a 120 mila imprese chiuse, sono i dati su cui insistono le sigle di categoria, che spingono sullo sblocco dei cantieri e delle opere, grandi e non - c'è la Tav ma non solo -, da nord a sud e sugli investimenti. Secondo la Filca, se ripartissero i 600 cantieri fermi l'impatto sull'occupazione sarebbe di circa 350 mila posti













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