A Toronto 7.000 esperti al congresso mondiale cancro polmone



Prolungare la sopravvivenza dei pazienti contro uno dei principali 'big killer', confrontandosi sulle terapie più innovative e gli ultimi studi su metodi diagnostici sempre più precoci. Si apre con questo obiettivo a Toronto la 19/a Conferenza mondiale sul cancro al polmone (World Conference on Lung Cancer IASLC 2018) che vedrà riuniti fino al 26 settembre settemila esperti da oltre cento Paesi. L'appuntamento è promosso dall'Associazione internazionale per lo studio del tumore al polmone, presieduta dal direttore dell'Oncologia Medica all'Università di Torino Giorgio Scagliotti, il primo oncologo italiano a ricoprire tale carica.     Proprio la diagnosi precoce, spiega Scagliotti, "è una delle principali sfide da vincere per controllare questo tumore. Ad oggi, però, è molto difficile e solo l'1-1,5% dei pazienti è diagnosticato in una fase molto precoce della malattia".    Nel 2017 in Italia sono stati diagnosticati 41.800 casi di tumore al polmone, che resta una delle 5 neoplasie più frequenti dopo il cancro del colon-retto (53.000 nuovi casi) e del seno (51.000). Negli ultimi anni si registra una marcata diminuzione di incidenza tra gli uomini (in relazione alla riduzione progressiva dell'abitudine al fumo) con un -2% l'anno negli anni più recenti. A questa tendenza fa però riscontro un aumento dei nuovi casi tra le donne (+2,6% l'anno dal 1999 al 2016). Quanto alla percentuale di sopravvivenza a 5 anni, fra i malati di cancro al polmone è del 14,3%, più elevata rispetto alla media europea (13%) e al Nord Europa (12,2%). Tuttavia, questa resta ad oggi una delle neoplasie a prognosi particolarmente sfavorevole.   









Altre notizie



Attualità