La sindrome di Menière, rompicapo terapeutico fuori dai Lea



(ANSA) - ROMA, 3 MAG - Il 5 maggio Congresso nazionale a Bologna sulla malattia di Menière, patologia cronica e invalidante che colpisce l'orecchio interno ma non ancora riconosciuta tra quelle che hanno accesso ai Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza erogati dalle Servizio Sanitario Nazionale. I sintomi principali della sindrome, oltre alle crisi di vertigini, sono il ronzio alle orecchie, ipoacusia, sensazione di ottundimento.    Da quando è stata individuata, spiegano gli esperti, la malattia è sempre stata un rompicapo diagnostico e terapeutico.    Nonostante la diagnosi sia relativamente semplice, nella quasi totalità dei casi è impossibile risalire ad una causa certa.    Si sa che c'è un'implicazione ormonale e che le riacutizzazioni sono presenti in situazioni di stress, soprattutto di tipo decisionale. Anche le variazioni climatiche, termiche, di pressione atmosferica contribuiscono in modo determinante a predisporre ricorrenze e recidive. Reazioni ansiose, depressive, isolamento, attacchi di panico ed incapacità ad accettare il sintomo sono frequenti risposte alla diagnosi. E anche nei casi in cui non ci sono forti reazioni emotive, l'acufene e le altre manifestazioni correlate diventano un problema perché l'attenzione del paziente tende selettivamente a focalizzarsi sui sintomi mettendoli in primo piano. Il trattamento e la prevenzione a medio e lungo termine dello stress, è perciò parte integrante e fondamentale nella gestione e cura della sindrome di Menière. Il percorso terapeutico prevede una integrazione di elementi di meditazione, esercizi corporei e respirazione.    L'Associazione Malati Menière Insieme Onlus - AMMI Onlus, oltre ad essere un punto di appoggio e sostegno per i malati, organizza incontri e convegni per informare i malati e le famiglie sui progressi della ricerca per la cura della malattia.   









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