Molti casi epatite non diagnosticati in pazienti con cancro



(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Nei pazienti oncologici, c'è un "tasso allarmante di epatite B e C acuta e cronica non diagnosticata".    E' quanto emerge dal più ampio studio in materia mai condotto e pubblicato sulla rivista JAMA Oncology.    Gli investigatori del SWOG Cancer Research Network, un gruppo internazionale di ricerca sul cancro finanziato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, ha arruolato 3.051 pazienti oncologici chiedendo loro di effettuare un esame del sangue per verificare la presenza del virus HIV, dell'epatite B e C. I pazienti vivevano in aree sia rurali che urbane e venivano trattati in 18 diversi ospedali e i tumori più frequenti erano al seno, sangue, midollo osseo, colon-retto e polmone. Dai risultati è emerso che il 6,5% aveva avuto un'epatite B poi risolta, lo 0,6% aveva un'epatite B cronica, il 2,4% l'epatite C e l'1,1% l'HIV. Inoltre, un'alta percentuale di pazienti con infezioni da epatite B pregressa (87,3%) e cronica (42,1%) così come una grande percentuale di persone con infezioni da epatite C (31%), non avevano ancora avuto una diagnosi prima dello studio.    "I nostri risultati - spiega Scott Ramsey, direttore dell'Hutchinson Institute for Cancer Outcomes Research di Seattle - forniscono nuove prove sull'opportunità di richiedere screening per l'epatite in questi pazienti". Ciò consentirebbe ai medici di aiutare i pazienti a evitare insufficienza epatica o altre complicanze e aiuterebbe a fare scelte più informate sui trattamenti. "Lo screening - conclude Ramsey - può essere particolarmente importante ora che siamo entrati nell'età delle immunoterapie per il cancro, ovvero trattamenti che possono influenzare il sistema immunitario dei malati e alterare il corso delle loro infezioni virali". (ANSA).   









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