Oms, strategia globale contro la resistenza agli antibiotici



(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Il 60% delle malattie che colpiscono l'uomo ha origine negli animali e per far sì che gli antibiotici conservino la loro efficacia serve quindi un approccio complessivo, detto di 'One Health'. Lo rileva l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in occasione della Settimana mondiale dedicata alla consapevolezza sugli antibiotici.    L'antibiotico-resistenza è infatti una minaccia crescente per la salute globale, al punto che si stima che ogni anno nel mondo le infezioni resistenti uccidano 700mila persone, di cui 33mila nell'Unione Europea.    Molti degli stessi batteri, virus, funghi e parassiti colpiscono infatti sia gli uomini che gli animali attraverso l'ambiente che condividono. Ciò significa che quando questi germi sviluppano resistenza ai farmaci negli animali, potranno facilmente colpire anche gli esseri umani, rendendo difficile la terapia. "Ci battiamo perché gli antibiotici vengano usati correttamente dalle persone e nelle strutture sanitarie, ma un settore da solo non risolverà il problema", spiega Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa. "Un approccio 'One Health' - prosegue - mette insieme i professionisti di salute animale, umana, alimentare e ambientale insieme, ed è l'unico modo per mantenere efficaci gli antibiotici. Invito tutti i paesi europei ad impegnarsi a fondo per questo obiettivo". La situazione è urgente per vari motivi. Gli antibiotici sono largamente usati negli allevamenti di bestiame spesso per stimolare la crescita e prevenire le infezioni, più che trattare gli animali. Un abuso che può aumentare la resistenza ai farmaci, anche perché antibiotici dello stesso tipo sono spesso usati sia per l'uomo che per gli animali da cui si ricava il cibo. La catena alimentare è inoltre un'importante fonte di trasmissione delle malattie e richiede uno stretto monitoraggio per evitarlo. (ANSA).   









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