(ANSA) - ROMA, 28 GIU - "Il Servizio Sanitario Nazionale è la più grande opera pubblica mai realizzata dal nostro Paese dal secondo dopoguerra a oggi. Le opere pubbliche spesso sono associate a sperpero di soldi. In questo caso, al contrario, l'investimento ha portato risultati tangibili e importantissimi nella vita dei cittadini". Così Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale dei Diritti del Malato-Cittadinanzattiva, durante il suo intervento al 24/esimo congresso dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti ospedalieri. Un congresso che è diventato anche occasione per celebrare la legge 833 del 1978, che 40 anni fa istituì il servizio sanitario pubblico.    Il SSN, prosegue Aceti, "ha garantito in 40 anni coesione sociale e democrazia, ma rappresenta anche un volano importante per l'economia italiana. Assorbe il 6,6% del Pil (rapporto tra spesa sanitaria pubblica e prodotto interno lordo nel 2018) ma tutta la filiera della salute produce complessivamente circa l'11% del Pil. Non investirci è miope e autolesionista, sia nei confronti dei cittadini che dell'economia del Paese". Non mancano, conclude, "criticità su cui lavorare".    L'auspicio è che "in futuro non sia più strumento per garantire equilibrio di finanza pubblica ma la salute dei cittadini, allo stesso modo in ogni parte del Paese". (ANSA).