Trent'anni fa il primo trapianto staminali da cordone



(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Trent'anni fa, il 15 novembre del 1988, il primo trapianto di staminali ottenute dal cordone ombelicale ha salvato un bambino affetto da anemia di Fanconi, una malattia rara, e da allora sono stati effettuati oltre 35mila interventi, in gran parte sui bambini. Lo ricorda la Save the Cord Foundation, che ogni anno organizza le celebrazioni della giornata mondiale del sangue cordonale che si tiene appunto nel giorno del primo trapianto.    "Al momento il sangue cordonale è usato per trattare più di 80 differenti malattie potenzialmente mortali - spiegano gli esperti sul sito dell'iniziativa -, compresa la leucemia, i linfomi e l'anemia falciforme. Nonostante questi successi e la necessità di avere cellule staminali nella maggioranza delle nascite nel mondo il cordone è gettato come un rifiuto medico".    Il primo trapianto è stato effettuato dall'ematologa Eliane Gluckman all'ospedale Saint Louis di Parigi, dove ancora è attiva. In quel caso vennero usate le cellule staminali prelevate dal cordone della gravidanza da cui è nato il fratellino del paziente. In Italia al momento ci sono 18 banche del sangue cordonale attive, che al 31 dicembre 2017 contenevano oltre 45mila unità, mentre oltre 1600 negli anni sono state rilasciate per l'utilizzo nei trapianti. La necessità di avere più campioni possibili è tornata recentemente alla ribalta grazie al caso del piccolo Alessandro, il bambino in attesa a Londra di un trapianto di staminali, che potrebbe beneficiare anche di quelle cordonali se si trovasse un campione compatibile. "La pratica clinica della donazione - ricordano il Centro Nazionale sangue e il Centro Nazionale Trapianti - prevede il prelievo a partire da un minuto fino a due minuti dalla nascita, una tempistica che determina una raccolta sufficiente ed adeguata di cellule staminali e non interferisce con le procedure del parto".(ANSA).   









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