Vaccini: Gimbe,1,36% italiani ha avuto 2 dosi ma gap regioni



(ANSA) - ROMA, 04 FEB - Al 3 febbraio hanno completato il ciclo vaccinale anti Covid-19 con la seconda dose 808.306 persone in Italia, pari all'1,36% della popolazione, ma con marcate differenze regionali: si fa infatti dallo 0,80% della Calabria all'1,89% dell'Emilia-Romagna. Inoltre, negli ultimi 12 giorni, a causa dei ritardi nelle consegne, sono state somministrate quasi esclusivamente seconde dosi. E' quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.
    Complessivamente, il 71% delle dosi sono state destinate a 'operatori sanitari e sociosanitari', il 19% a personale non sanitario, il 9% a personale ed ospiti delle RSA e l'1% a persone di età oltre i 80 anni. "È stato chiarito - spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - che il 'personale non sanitario', ufficialmente non previsto dal Piano vaccinale, include persone che a vario titolo lavorano nelle strutture sanitarie. Ma in questa categoria possono confluire anche soggetti al momento esclusi dalle categorie prioritarie".
    Peraltro, nota il report, rispetto alla media nazionale del 19%, risulta una notevole variabilità regionale della percentuale di personale non sanitario tra i vaccinati: dal 2% dell'Umbria al 32% di Basilicata e Lombardia.
    "Nel bel mezzo della crisi di Governo - conclude Cartabellotta - attraversiamo una delle fasi più critiche della pandemia: da un lato l'inevitabile rallentamento della campagna vaccinale, segnata da continue revisioni al ribasso delle forniture, dall'altro i primi segnali di aumento di circolazione del virus, indubbiamente sottostimata. Ma soprattutto incombe la minaccia delle nuove varianti che rischiano di far impennare la curva dei contagi". (ANSA).
   









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