Zone a basse emissioni in città non migliorano salute



(ANSA) - ROMA, 15 NOV - L'introduzione delle città di 'zone a basso inquinamento', in cui possono entrare solo veicoli che soddisfano alcuni standard di emissioni, migliora la qualità dell'aria ma non abbastanza da avere effetti apprezzabili sulla salute dei bambini. Lo afferma uno studio condotto su quella di Londra, la più grande al mondo, pubblicato da Lancet Public Health. Le 'Low emission zones', spiegano i ricercatori del King's College di Londra, sono ormai presenti in 200 città europee.    Londra ha introdotto la sua, in cui i veicoli diesel più inquinanti non possono entrare a meno di pagare una tassa quotidiana, in varie fasi tra il 2009 e il 2012. Nello studio sono stati valutati 2000 bambini tra gli 8 e i 9 anni che vivevano nelle zone a più alto tasso di smog all'interno della zona, di cui sono state misurate le funzioni e le dimensioni polmonari nel 2008-2009 e nel 2012-2013. I dati sono stati messi in parallelo con quelli delle centraline che misurano gli inquinanti. "Non abbiamo trovato evidenze di una riduzione nella proporzione di bambini con ridotto volume polmonare nel periodo considerato - concludono gli autori -, nonostante i piccoli miglioramenti nella qualità dell'aria dopo l'implementazione della zona a basse emissioni".    Per ottenere dei risultati, sottolineano gli autori, servono misure più ambiziose. Proprio Londra l'anno prossimo, a partire da aprile, sperimenterà una 'ultra-low emission zone', con requisiti ancora più stringenti. (ANSA).   









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