Sos per il Cnr, 100 milioni per uscire dalla crisi



La crisi finanziaria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è tale che, se i fondi non aumenteranno, il 99% di essi permetterà di coprire il costo del personale anziché le attività di ricerca: è l'appello dei 100 direttori del Cnr al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca. Presentato anche un Manifesto per la ricerca che ha avuto finora più di 3.300 adesioni. Simbolicamente oggi i direttori degli istituti del Cnr consegnano i loro strumenti di ricerca e donano il sangue, come simbolo dell'investimento per salvare vite e fiducia nel futuro. "Allo stesso modo - dicono - finanziare nelle giuste proporzioni la ricerca scientifica, significa credere nello sviluppo civile, economico e strategico della nostra società". Nell'appello si rileva che la situazione finanziaria del Cnr "è particolarmente difficile", "come probabilmente non lo è mai stata da quando il Cnr è stato fondato". La ragione "è da ricondursi in primo luogo al calo costante, sistematico e miope, verificatosi negli ultimi anni, del Fondo che lo Stato mette a disposizione del Cnr". Sotto accusa "la superficialità con cui qualche anno fa si è deciso di scorporare da questo Fondo una quota, fittiziamente vincolata a progetti di ricerca, ma in realtà obbligatoriamente tornata in buona parte nel calderone delle spese di funzionamento". Oggi, si rileva nell'appello, "il costo complessivo del personale corrisponde al 98.7% dell'intero Fondo per il Cnr" Si tratta quindi, dicono i ricercatori, "di individuare nel bilancio dello Stato Italiano circa 100 milioni per rilanciare il più grande ente di ricerca pubblica del nostro Paese".









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