SCI ALPINO

Alex Vinatzer, il futuro dell’Italia è qui 

Il 18enne gardenese ha esordito quest’anno in Coppa del mondo: «Un’emozione unica essere in pista con tanti campioni» 


di Paolo Gaiardelli


Il nuovo che avanza dello sci azzurro ha le sembianze di un ragazzone della Val Gardena, già pienamente strutturato, dal punto di vista fisico, nonostante i 18 anni appena compiuti, il quale, grazie alla determinazione e all’impegno dimostrati nel corso degli allenamenti di inizio stagione, e ai risultati ottenuti nel finale della precedente, si è conquistato le attenzioni dei tecnici nazionali, tanto da assicurarsi la prima chiamata in Coppa del mondo, arrivata per lo slalom di Levi. Lui è Alex Vinatzer, giovane tutto d’un pezzo, che, se da una parte, davanti al taccuino del cronista, tradisce la sua età, dall’altra dimostra di aver già raggiunto una certa maturità, consapevole, a livello sportivo, degli aspetti sui quali lavorare maggiormente per tentare un ulteriore salto di qualità, e capace, se guardiamo alla vita di tutti i giorni, di gestirsi alla perfezione tra allenamenti e studio, nonostante la scuola superiore la frequenti in Austria. «Ho scelto Stams per lo studio perché mi lasciano maggiore tempo libero durante l’inverno, per poi recuperare in primavera - racconta Alex Vinatzer -. Frequentare in Austria non è stato un peso; a scuola sono sempre andato bene, e la scuola in generale ha sempre rappresentato qualcosa di importante per me».

Conosciamolo meglio, allora, questo gardenese, che ha vissuto una vera e propria esplosione nel corso del 2017, festeggiando le prime partenze in Coppa Europa, l’esordio di due domeniche fa in Coppa del mondo, ma anche le due medaglie d’oro all’European Youth Olympics Festival di Erzurum in slalom e gigante, ed il quarto posto in gigante ai Mondiali junior. «Sono arrivati grandi risultati - ammette lo sciatore di Selva - e non c’è un vero e proprio segreto. Io ho sempre dato il massimo, ho cercato di farmi trovare pronto e mi sono guadagnato questi traguardi. Ora bisogna continuare su questa strada e migliorarsi ancora».

Quando è arrivata la convocazione per lo slalom speciale di Levi cosa ha pensato?

«L’emozione è stata fortissima. In quel momento ho realizzato un vero e proprio sogno e vivere la Coppa del mondo da protagonista è stato ancora meglio. Vedere da vicino i tanti campioni del circuito, essere lì accanto a loro, è stato fantastico».

All’interno della squadra azzurra chi è stato l’atleta a darle più consigli?

«Mi hanno accolto tutti benissimo. Se devo fare un nome dico Manfred Mölgg: lui ha una grandissima esperienza e c’è tanto da imparare; poi io sono gardenese, lui è della Val Badia, e, parlando tutti e due ladino, forse è venuto tutto più semplice».

A livello di piazzamento non è riuscito a qualificarsi per la seconda manche: quanto crede che le manchi per entrare nella top 30?

«Difficile da dire, di certo bisogna fare di più. Sicuramente l’aggressività non mi è mai mancata, ma, per fare bene in Coppa del mondo, bisogna limitare al massimo gli errori e io a Levi ne ho fatti diversi».

Il tempo è sicuramente dalla sua parte, in un circuito che vede in prima linea i trentenni, ma se dovesse indicare un aspetto da migliorare da subito?

«Devo riuscire a trovare una sciata efficace per le tutte le tipologie di neve. Mi dovrò concentrare molto su questo».

Come proseguirà la sua annata?

«Adesso andiamo in Coppa Europa e cerchiamo di fare bene lì. Anche quello è un circuito che conosco poco, quindi devo fare esperienza e mettermi in gioco».

Qual è il sogno, invece, per questa stagione sportiva?

«Rispondere “fare bene” è abbastanza banale, ma di fatto è ciò che ti permette di ottenere delle soddisfazioni come la convocazione in Coppa del mondo. Cercherò dunque di mettermi in luce in Coppa Europa e spero di avere ancora delle occasioni nel massimo circuito, magari anche in gigante, che è l’altra disciplina nella quale riesco ad esprimermi al meglio».













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