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Cagnotto, avanti con il training pensando alla gara a febbraio

BOLZANO. «Dovrebbe essere la Coppa Tokyo a Trieste (22-24 febbraio 2019, ndr) la gara del rientro ma ci andrò solo se sarò pronta. Non sono ancora entrata in acqua, le sensazioni sono positive anche...



BOLZANO. «Dovrebbe essere la Coppa Tokyo a Trieste (22-24 febbraio 2019, ndr) la gara del rientro ma ci andrò solo se sarò pronta. Non sono ancora entrata in acqua, le sensazioni sono positive anche se finora mi sono allenata solo al mattino e nemmeno tutte le mattine. Il prossimo anno farò solo gare in Italia». Così la tuffatrice bolzanina Tania Cagnotto parlando del suo imminente ritorno sul trampolino dopo essere diventata mamma nel gennaio scorso. Recentemente Tania si è recata, assieme alla piccola Maya, ad Abu Dhabi per un impegno istituzionale. L’obiettivo sia della Cagnotto che della sua storia partner, la trentina Francesca Dallapè, è di gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 nella gara del sincro dal trampolino. A convincere Tania a tornare a gareggiare, cullando ancora una volta il sogno olimpico, è stata proprio “Franci”, mamma di Ludovica dal 2017. La tuffatrice trentina dopo la pausa per maternità era già tornata a gareggiare nel dicembre dello scorso anno a Bolzano in occasione del Trofeo di Natale. La voglia di rimettersi in gioco è scattata nell’agosto scorso dopo gli Europei di Glasgow che proprio nel sincro del trampolino aveva visto salire sul trono d’Europa il giovane duo azzurro composto da Elena Bertocchi e Chiara Pellacani che sarà anche la coppia che rappresenterà l’Italia ai Mondiali 2019 in Corea del Sud.

Cagnotto e Dallapè hanno scritto un lungo capitolo della storia dello sport italiano diventando, oltre che le prime tuffatrici a vincere una medaglia olimpica (argento a Rio 2016), le più longeve campionesse del Vecchio Continente (dal 2009 al 2016).

Per Tania l’eventuale partecipazione ai Giochi in Giappone, la sesta a cinque cerchi della sua carriera, avrebbe un doppio significato. Il primo chiudere quel capitolo di famiglia iniziato, sempre a Tokyo, alle Olimpiadi del 1964 dal padre Giorgio, il secondo “dimostrare che le mamme possono proseguire la carriera sportiva.

«L’idea c’è, ma quello che ancora manca è la cosa primaria: ritornare sul trampolino e fare i tuffi che alla fine è quello che conta - dice Giuliana Aor, allenatrice della Dallapè -. Francesca fisicamente sta bene ma a tutte e due, che vorrebbero tornare allo stesso livello del passato, servono i tuffi». Le gare alle quali dovrebbero prendere parte sono Coppa Tokyo a febbraio, Assoluti invernali ad aprile, Assoluti estivi a fine maggio a Bolzano ed eventualmente il Grand Prix di Bolzano(14-16 giugno). (m.m.)

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