E anche ieri Marquez è stato in versione extraterrestre 

Ennesimo monologo. A Le Mans lo spagnolo ha ripetuto un clichè ormai consueto, partendo in testa e chiudendo vincente senza rivali Dietro di lui reggono solo le Ducati, con tre «rosse» in fila e soprattutto con un bel duello, fra sorpassi e controsorpassi, Dovizioso-Petrucci



Le mans (francia). Il Gran Premio di Francia della classe MotoGp ripete il canovaccio di questo Mondiale, che per ora ha avuto un’unica eccezione. Ovvero si è aperto e chiuso nel segno di Marc Marquez. Lo spagnolo campione del mondo, in sella alla Honda, ha dominato la gara, con le sole Ducati di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci a tenergli testa e così i due italiani sono giunti sul traguardo rispettivamente secondo e terzo. Quarto posto per l'australiano Jack Miller su una Ducati non ufficiale, poi Valentino Rossi su Yamaha. A seguire Pol Espargarò su Ktm, questa la vera sorpresa positiva della tappa francese del Mondiale, e dietro Franco Morbidelli su Yamaha non ufficiale, con ottavo il suo compagno di squadra francese Fabio Quartararo, la grande delusione di giornata dopo aver fatto benissimo nelle libere. Maverick Vinales, compagno di Rossi alla Yamaha ufficiale, brillante nel week end, è finito sull'asfalto poco dopo il via. Ritirato pure Andrea Iannone.

Così la Honda fa 300.

Col successo di ieri, il terzo stagionale dopo quelli di Jerez e del Gp d'Argentina, Marquez ha regalato alla sua scuderia la vittoria numero 300 nella classe regina e si è confermato padrone assoluto della MotoGp. Ha anche allungato il suo vantaggio nella classifica iridata portandosi a 95 punti, contro gli 87 di Dovizioso e i 75 di Rins.

Subito in testa, fino alla fine.

Ieri sulla pista di Le Mans il fuoriclasse spagnolo (55ma pole in carriera, come Rossi) ha preso il comando al via e non l'ha più ceduto, anche se nei primi giri hanno provato a impensierirlo Miller e Dovizioso. Poi lo spagnolo ha dato gas ed è andato per la sua strada. La battaglia vera è stata per il podio e i piazzamenti a punti. Le cose migliori le ha fatte la Ducati, che ha piazzato tre piloti dopo il vincitore, mostrando un passo gara notevole, pur con le difficoltà della pista che ha risentito delle abbondanti piogge dell’altroieri.

Bel duello fra ducatisti.

Entusiasmante il duello tra Dovizioso e Petrucci, con sorpassi e controsorpassi in curva che hanno lasciato gli spettatori col fiato sospeso, e anche ai box devono aver tremato, nel timore di un disastro di squadra. L'esuberanza dei due ha dato spettacolo ma soprattutto ha confermato che al momento i due italiani della Ducati sono gli unici avversari di Marquez, che appartiene a un altro pianeta e, allo stato attuale, è inarrivabile.

Un po’ in difficoltà Rossi, che a Le Mans ha sempre raccolto qualcosa; nei primi giri ha regalato fiammate da campione reagendo agli assalti degli avversari, ma non è mai stato davvero in corsa per il podio, in ogni caso è il primo uomo Yamaha al traguardo.

Lorenzo desaparecido.

Infine, da registrare ancora un flop per Jorge Lorenzo, l'ombra del campione che fu. Su questa pista ha vinto 6 volte in carriera, ieri non è andato oltre l'11° posto confermando le difficoltà di ambientamento alla Honda.

Le altre classi.

Dalle altre classi solo una piccola gioia per l’Italia. In Moto2 podio tutto spagnolo, e con in cima il Marquez minore, Alex, che ha preceduto i connazionali Jorge Navarro e Augusto Fernandez. Nella classe Moto3, infine, vittoria per l’inglese John McPhee, davanti, ed ecco l’unico tricolore visto ieri, al nostro Lorenzo Dalla Porta e terzo gradino del podio per l’ennesimo spagnolo, Aron Canet.

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