E la curva biancorossa canta “bandiera gialla” 

L’inno del “muro” del Palaonda si ispira alla celebre canzone di Gianni Pettenati In molti si trattengono anche a fine partita per assistere alla coreografia


di Marco Marangoni


BOLZANO. Nel 1966 a pochi mesi dalla celebre dichiarazione di John Lennon «siamo più popolari di Gesù Cristo», Gianni Pettenati cantava «Finché vedrai sventolar bandiera gialla…». Un ritornello passato alla storia. Nel 2018, ben 52 anni dopo, la Curva Figli di Bolzano al Palaonda canta «Finché vivrò, canterò, forza Bolzano, canterò, forza Bolzano, canterò, finche vivrò». Un canto coniato dalla tifoseria biancorossa, quella che da sempre, generazione dopo generazione, è considerato il settimo uomo sul ghiaccio.

Sugli spalti del palaghiaccio di via Galvani, la tana dei Foxes, le bandiere non sono gialle bensì biancorosse. Questa sera è atteso il pubblico delle grandi occasioni, quello che emoziona, quello che carica i giocatori, quello che regala magie con le sue coreografie, quello che serve per trascinare il Bolzano verso quella che sarebbe un’incredibile accesso in semifinale in una stagione tra il pazzerello ed il rocambolesco.

In tribuna sono attesi numeri importanti, cifre da record stagione, numeri che da tutto esaurito. Le premesse per vedere un Palaonda occupato in tutti i suoi posti ci sono tutte. Per non perdersi la sfida odierna già ieri in tanti si sono messi in fila al botteghino per assicurarsi il biglietto.

Il risultato della prevendita del lunedì è stato: l’anello inferiore già quasi terminato. Insomma, chi non vorrà mancare alla partitissima di stasera si dovrà mettere in fila oggi dalle ore 11 (e fino alle 14) e dalle 16,45 fino al primo ingaggio.

Dopo i 4.800 paganti di gara 2 e i 4.570 di gara 6 per un totale che supera ampiamente i 9.000 spettatori, stasera a tifare Bolzano non ci saranno solo bolzanini ma sono attesi supporter di altre squadre, in particolare da Cortina ed Asiago, due piazze storiche dell’hockey italiano.

La parte più folcloristica della tifoseria sarà come sempre quella della Curva Figli di Bolzano composta da circa 400 persone.

Si tratta di un insieme di gruppi di fans che negli anni hanno supportato per amore, passione e divertimento i biancorossi. Tifosi che non più tardi di domenica scorsa si sono sobbarcati, a proprie spese, centinaia di chilometri per stare vicino alla squadra. A Klagenfurt erano presenti oltre 100 supporter. Questa sera la coreografia si preannuncia come sempre molto colorata. I cori saranno come sempre coinvolgenti. Si passerà da «Bo-l-z-a-n-o, lalalalalala» a «Bolzano è qui, Bolzano è là, Bolzano è forte e vincerà, alè alè, alè alè, alè alè il Bolzano alè», due classici ritornelli d’antan. Ci sono poi quelli della new generation come «Hockey Bolzano quanto tempo è passato, quante denunce e diffide per te, noi siamo gli ultras, siamo i Figli di Bolzano, sempre insieme a te, lalalalalala».

La tifoseria del Bolzano mai come in questi anni ha dimostrato un attaccamento a giocatori e società. Una vicinanza a volte un po’ imbronciata quando i fans si ritrovano davanti ad un aumento non annunciato dei biglietti d’ingresso. Cori che in caso di vittoria proseguono anche a fine partita per la passerella dei giocatori e al «quarto tempo» dei tifosi.

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