Giù il sipario sull’Hockey Merano

Il presidente Schwienbacher: «In città mancano interesse ed aiuti, meglio chiudere»


di Marco Marangoni


MERANO. Il glorioso Hockey Club Merano rischia di scomparire. C’è ancora una flebilissima speranza che un fulmine d’estate possa far centro nelle casse portandosi dietro euro (tanti), motivazione e quindi la possibilità di salvare, nel vero senso della parola, l’hockey a Merano.

Se tutto ciò non dovesse verificarsi - e in brevissimo tempo – una città che è stata capace di balzare per due volte nella sua storia sul tetto d’Italia sparirà dal movimento nazionale a livello di prima squadra.

Nelle parole di Werner Schwienbacher, presidente fondatore dell’Hockey Club Merano Junior, società che nel corso degli anni è subentrato all’Hc Merano del presidentissimo Hansjörg Brunner, traspare una delusione enorme.

Terminata ad aprile l’Inter National Liga, con risultati sotto le aspettative, sembrava che a correre in soccorso dell’hockey meranese sotto l’aspetto finanziario ci fossero alcuni imprenditori americani. Un accordo purtroppo sfumato già dopo le prime trattative.

«Dopo 15 anni sono stanco di mettere così tanti soldi. Anche il mio direttivo non è più disposto. Si parla di somme elevate che possiamo paragonare a vendite di appartamenti» ha tuonato Schwienbacher.

Presidente, davvero l’hockey a Merano rischia di scomparire? Cosa non ha funzionato nei recenti accordi?

«Parto dalla seconda domanda. Due mesi fa ero abbastanza ottimista per salvare la prima squadra. Adesso non più. Anzi. Erano interessate persone del New Jersey ma poi si sono ritirate. Abbiamo tentato la via della Russia, eravamo in contatto con Mosca ma anche qui non siamo riusciti a concretizzare. Adesso cercherò di capire come vendere i giocatori. Rispondere alla prima domanda invece è molto semplice».

Perché?

«A Merano l’interesse per l’hockey, purtroppo, è pari a zero».

Pur con tutte le aziende che ruotano nel Meranese?

«Va detto che dal 2009 gli sponsor si sono ritirati e anche la situazione economica generale non è affatto delle migliori – ha aggiunto Schwienbacher che aveva fondato il Merano Junior 15 anni fa - Poi dopo l’annata in cui avevamo come allenatore Aegerter sono iniziate le nostre sfortune».

Presidente Schwienbacher, chiude la prima squadra, ma i giovani potranno ancora graffiare il ghiaccio della Meranarena?

«Per quanto concerne il settore giovanile pare non ci siano difficoltà, servirà trovare persone valide e volonterose per non far morire del tutto l’hockey a Merano».

E così, stante la situazione, gli scudetti del 1986 e 1999 saranno ricordati con quel sapore antico, di nostalgia, di quel ricordo che resterà indelebile nelle tante generazioni di meranesi che nelle sere d’inverno assistevano, a volte con temperature sotto lo zero, alle epiche sfide contro Bolzano, Cortina o Gardena sugli spalti dello stadio di via Mainardo. A metà dagli anni ’90 il salotto delle ‘aquile’ bianconere (prima erano biancoverdi) si spostò al coperto, in via Palade, alla Meranarena.

All’Hc Merano va riconosciuto il merito che per due volte ha stoppato l’egemonia degli eterni rivali del Bolzano. Sia nel 1986 con l’indimenticato Bryan Lefley a dirigere la panchina che nel 1999 con Miro Frycer, vinsero dopo quattro titoli dei biancorossi. Memorabile la notte di martedì 13 aprile di 15 anni fa quando il Merano espugnò in gara 3 di finale il Palaonda trascinato da Dmitri Gogolev, Ryan Duthie, Markus Brunner, Richard Laplante e Jari Torkki, solo per citare i marcatori.

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