I Foxes chiudono la porta al Düsseldorf 

Difesa impenetrabile e cinismo, con i tedeschi arriva il primo successo stagionale del Bolzano. A segno Geier e Miceli


di Marco Marangoni


EGNA. Prima vittoria stagionale del nuovo Bolzano, vittoria per 2 a 0 ai danni di una squadra della prestigiosa DEL tedesca e un’altra società battuta nella storia biancorossa, il Düsseldorf, mai affrontato nel corso dei decenni. Ciliegina sulla torta il terzo posto finale alla “Dolomitem Cup”, pure hockey d’estate che in tre giorni a Egna ha fatto segnare il tutto esaurito in tutte e quattro le partite. La tredicesima edizione è stata vinta dagli Augsburger Panthers che ha sconfitto l’Ev Zug per 5 a 1. Un pianeta diverso, non lontanissimo, che però al momento non ci appartiene.

Il Bolzano, sempre un grande cantiere aperto – è normale sia così all’alba della nuova stagione – ha vinto con merito. Poco importa se i teutonici, otto volte campioni di Germania (l’ultima ben 22 anni fa) e due volte sul podio finale della Coppa Europa, hanno tirato e pressato di più. I biancorossi, supportati da un eccellente Jake Smith tra i pali, hanno letto molto meglio il match spingendo sull’acceleratore nel momento topico, la prima metà della frazione centrale.

Se il successo è meritato vanno anche sottolineate anche carenze negli schemi d’attacco, più di qualche svarione in fase di concretizzazione e più d’uno straniero ancora un po’ arrugginito. Bene, senza cullarci troppo, la difesa è apparsa accorta e ieri impenetrabile. Si sono mossi con intelligenza i giocatori di scuola italiana. Su tutti Marco Insam, gran lavoratore e fornitore di preziosi assist come quelli che hanno portato alle due reti. Si è messo in evidenza, e questo è positivo, il giovane Tobias Brighenti che con Insam e Matti Kuparinen formano la terza linea d’attacco. Non si è visto tantissimo Charles Blunden come i suoi compagni del primo blocco offensivo, Massimo Carrozza e Andrew Crescenzi. Un terzetto arrangiato causa le assenze di Brett Findlay e Daniel Catenacci, ai box causa un risentimento muscolare. Non abbiamo fretta, gli aspettiamo tra qualche settimana.

Avvio di partita all’insegna dei tedeschi che mettono sotto pressione difesa e portiere avversari con conseguente grande fatica nel costruire azioni. Dopo un piccolo assedio davanti a Smith, sempre molto attendo, capitan Anton Bernard chiama in causa l’estremo Cerveny che blocca agilmente un tiro centrale seppur angolato. Jake in pochi minuti è costretto agli straordinari sulle conclusioni velenose prima di Barta, poi Buzas ed infine Huß. Le volpi bolzanine rientrano sul ghiaccio dopo la prima pausa con un diavolo per capello. Velocità, pressione e incursioni dall’una e dall’altra parte mettono a scompiglio la difesa del Düsseldorf. Su una veloce ripartenza Paul Geier serve Brighenti: il giovane idolo locale non fa l’egoista e ripassa il disco a Geiger per lo spettacolare 1 a 0. Il Bolzano fa il Bolzano e in meno di due minuti raddoppia. Con Leon Niederberger finito in panca puniti per trattenuta, Miceli fredda Cerveny da posizione angolata. Il 2 a 0 fa partire il coretto “Angelo Angelo Angelo Miceli”. Se il Muro di Berlino è crollato quasi 19 anni fa, i tedeschi di Düsseldorf, devono far fronte ad un altro muretto. Quello biancorosso allestito da coach Kai Suikkanen perché poco dopo Smith è eccezionale sul tu per tu con Ryan Mckiernan. Terzo drittel tutto di marca degli uomini di Harold Kreis alla forsennata ricerca almeno del gol della bandiera che a fine partite resterà ammainata. Niente da fare, i minuti trascorrono, il Bolzano gioca tre volte in inferiorità numerica e Jake Smith tra una parata e l’altra chiude la sua “prima” senza incassare reti. Work in progress nella tana dei Foxes ma le sensazioni sono positive.













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