Il calcio si fa serio solo per le raccattapalle in canottiera e shorts 

L’idea di Renzo Rosso, patròn del Vicenza, criticata sui social è l’ennesima provocazione anti-schemi del “signor Diesel”


di Alessio Pompanin


VICENZA. Se c’è di mezzo un presidente decisamente casual, come Renzo Rosso, patròn della Diesel e “signore mondiale dei jeans” (strappati, rovinati, customizzati, mai “normali”...), non ci si deve stupire che l’informale s’indossi anche ai lati di un campo da calcio. Solo che stavolta, complici i social, s’è andati a finire in polemica. Anche se il signor Diesel non se ne cura, e va avanti con la sua idea di sostituire i raccattapalle a bordo del campo da calcio, quasi sempre i piccoli giocatori delle giovanili del team padrone di casa, con una dozzina di ragazze di 15-16 anni, in shorts, pantaloncini corti per dirla in italiano, modello cheerleader come avviene negli sport americani. È accaduto allo “Stadio Menti” di Vicenza, alla prima di serie C, contro la squadra ospite della Giana Erminio, del nuovo L.R. Vicenza, nello stesso girone dell’Fc Alto Adige. Vicenza che è dell'imprenditore Renzo Rosso, anch'egli all'esordio da patron del club dopo averlo rilevato e “fuso” con il suo Bassano Virtus. La decisione di dare spazio alle raccattapalle-donna non era stata annunciata dalla società alla vigilia e quindi l'ingresso delle ragazze, chiamate «Vicenza Girl» e risultate poi essere atlete della squadra Under 16 Eccellenza del Vicenza Volley femminile, è stata una curiosa novità per i campi da calcio.

Il debutto sul rettangolo di gioco è stato accolto con un boato e un interminabile applauso dagli oltre 8 mila spettatori che affollavano l'impianto. La questione è diventata però spinosa quando è approdata sui social: qualcuno ha postato le immagini di alcune di queste ragazze - rimaste poi per tutta la durata delle partita a bordo campo a raccogliere i palloni - vestite con una t-shirt verde sgargiante (ovviamente con lo sponsor Diesel...) e shorts neri, simili a quelli utilizzati dalle pallavoliste in gara. «Si parla tanto di femminicidio - è un post di critiche apparso su Facebook - del ruolo della donna nella società occidentale come modello positivo e poi il risultato è questo». Certo, ci si potrebbe indignare allo stesso modo (anzi, di più) per l’esposizione di curve femminili, poco coperte, in tivù, ormai dalla mattina al pomeriggio e fino a sera, ma evidentemente questo non sconvolge nessuno.

L'intenzione della dirigenza vicentina, annunciata a fine gara, è di ripetere l'iniziativa nelle prossime partite, coinvolgendo altre società sportive del vicentino, di altre discipline, nell'ottica, già dichiarata da Renzo Rosso di fare del L.R. Vicenza la squadra di tutta la provincia.

Resta il fatto che, indipendentemente dai punti di vista e dalle sacrosante riflessioni sul ruolo delle ragazze, viene anche da dire che qualche novità che venga ad alleggerire il clima pesante che si respira sempre di più sui campi da calcio italici, non sarebbe poi una brutta cosa. E bisogna anche considerare quello che, appunto, è stato dichiaratamente l’obiettivo del patròn Renzo Rosso, ovvero coinvolgere altre società sportive del territorio vicentino e allargare dunque anche il bacino d’utenza del nuovo LaneRossi Vicenza. Una società calcistica ricca di storia, con un blasone da tutelare e che si stava per perdere. Ma che appunto Rosso ha invece salvato e riportato a nuova vita. Si spera, ora, anche agli antichi fasti. E solo per questo bisognerebbe essere indulgenti con mister Diesel...

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