Il primo giorno di scuola 

Calcio. Oggi in Val Ridanna si raduna l’Alto Adige mentre la Virtus Bolzano si ritrova al “Righi”. Però entrambe le squadre devono essere ancora completate e i direttori sportivi Bravo e Grandi sono attivi sul mercatO



La faccia di Roger Federer è il manifesto della delusione. Lo svizzero è troppo educato e rispettoso del prossimo e del protocollo per scadere in qualche imprecazione ma sicuramente dentro di sè si sarà lasciato andare a qualche “accipicchia” magari in lingua “svizzero-romanda”. Già perchè a 38 anni avere sul piatto corde della racchetta due match-point per vincere Wimledon è un’occasione che difficilmente si ripresenterà. Federer viene consegnato alla storia, anzi alla leggenda come il più grande giocatore di tennis di sempre, ma quelle due palle che potevano consacrarlo ad una dimensione quasi divina sembrano i titoli di coda che scorrono in sovrimpressione sul volto piegato dalle 5 ore di partita. Già perchè in quei due match-point è rimasto strozzato in gola quell’urlo liberatorio che Federer era pronto a liberare. Non smetterà Federer ma sarà sempre più diffcile vincere uno slalm. Ma lo svizzero non ha perso perchè ha 38 anni ma perchè nonostante i 22 anni di professionismo si è fatto prendere dal “braccino”, ovvero quella sindrome del tennista che colpisce tutti, dal campione affermato al giocatore di Coppa Italia. Perchè Federer è un campione, il più grande di tutti, ma è anche un uomo decisamente meno automatizzato di Djokovic che non è numeRo uno al mondo per caso e che forse rispetto allo svizzero ha qualche pensiero astratto in meno.

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