Ciclismo

In Trentino gli Europei di ciclismo 2020

Nella nostra provincia (sprovvista di un velodromo) si terranno le prove su strada di tutte le categorie: si corre in settembre, i circuiti si snoderanno principalmente attorno alla città di Trento



TRENTO. Il logo “Trentino 2020” campeggia già sui cartelloni davanti ai quali vengono consegnate le medaglie degli Europei di ciclismo su strada e su pista in corso in questi giorni a Glasgow, in Scozia. Trentino 2020, perché tra due anni la rassegna continentale – ma solo relativamente alle prove si strada di tutte le categorie – si svolgerà nella nostra provincia. La notizia verrà ufficializzata solamente nei prossimi giorni, ma il Trentino ha raccolto informazioni che gli permettono di affermarlo con certezza: le gare si svolgeranno nel mese di settembre del 2020, i circuiti si snoderanno principalmente attorno alla città capoluogo. 

Dopo aver assistito a tante gare internazionali di tutte le specialità della mountain bike, disciplina che ha da anni trovato una delle sue capitali mondiali in Val di Sole, in più di un’occasione ci siamo chiesti per quale motivo – anche in virtù dei buonissimi rapporti che intercorrono tra il Trentino ed i vertici del ciclismo nazionale ed internazionale – gli organizzatori della nostra provincia non avessero mai pensato a tentare l’avventura di un campionato del mondo di ciclismo su strada. Domanda alla quale aveva risposto il presidente del Comitato trentino della Federciclismo, Dario Broccardo, quantificando gli oneri finanziari (qualcosa come 7 milioni di euro solo di fedeiussione, per un budget complessivo che si aggirerebbe attorno ai 15 milioni). È lo stesso motivo che sta tenendo in sospeso il sogno iridato dei “vicini” di Vicenza 2020, progetto che qualche mese fa pareva completamente tramontato e adesso è appunto appeso ad un filo, quello del nuovo governo “gialloverde”, che potrebbe finanziare la rassegna cara al governatore del Veneto, Luca Zaia. Pare, peraltro, che altri comitati organizzatori siano ancora alle prese con il “buco” iridato.

«Meglio gli Europei, sono la rassegna ciclistica più importante che ci possiamo permettere», si sono detti gli organizzatori trentini. Il budget richiesto è molto, molto inferiore a quello dei Mondiali. E il parterre è di tutto rispetto: perché è vero che il ciclismo è uno sport che sta vivendo una straordinaria globalizzazione, ma è altrettanto vero che le prime due edizioni degli Europei dei professionisti sono state vinte dal norvegese Alexander Kristoff (2017, davanti al nostro Elia Viviani) e da un certo Peter Sagan (2016), che ha vinto anche le ultime tre edizioni dei Mondiali... 

E non è escluso che a Trentino 2020 gli appassionati della nostra provincia e del vicino Alto Adige possano applaudire uno dei tanti prodotti del prolifico vivaio regionale: l’anno scorso in Danimarca Moreno Moser fu medaglia di bronzo nella cronometro Elite, Elena Pirrone oro nella cronometro, Letizia Paternoster argento nella crono e bronzo nella prova in linea, sempre nella categoria Junior.

Twitter: @mauridigiangiac

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