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Kovacevic: «L’orgoglio è salvo, nonostante gli acciacchi»

CASALECCHIO DI RENO (BOLOGNA). Itas sconfitta, delusa ma pronta a lanciare la sfida alle altre “grandi” del volley italiano alla prossima occasione, vale a dire ai playoff, magari potendo contare...



CASALECCHIO DI RENO (BOLOGNA). Itas sconfitta, delusa ma pronta a lanciare la sfida alle altre “grandi” del volley italiano alla prossima occasione, vale a dire ai playoff, magari potendo contare sull’organico al completo e nelle migliori condizioni di forma, per quanto la sconfitta patita dalla Lube Civitanova nella semifinale di Coppa Italia dell’Unipol Arena abbia costituito l’occasione per scoprire il talento e l’affidabilità – anche ad altissimo livello – del centrale Codarin.

A sottolineare la prova d’orgoglio della squadra trentina è Uros Kovacevic: «Complimenti ai ragazzi di Civitanova, ma ancora di più ai miei compagni di squadra – ha detto lo schiacciatore serbo – Abbiamo dato tutto nonostante i problemi fisici che abbiamo avuto questa settimana. I ragazzi hanno messo il cuore in campo, tutti quelli che sono entrati, non posso dire una parola negativa. L’importante è l’orgoglio, l’orgoglio di questa squadra, io sono veramente felice perché faccio parte di questo gruppo».

Il “mago” Uros è stato protagonista assoluto, con i suoi attacchi, della rimonta riuscita all’Itas Trentino nel secondo set, dimostrando di essere il primo a crederci, sempre. «Noi siamo così, qualche volta dobbiamo andare molto sotto nel punteggio per svegliarci – spiega ancora Kovacevic – Dall’altra parte c’era Bruno che ha fatto “casino” tutta la partita, perché è veramente un fenomeno, un grande palleggiatore ma soprattutto ha una battuta con la quale riesce a ottenere il break contro qualsiasi avversario e lo ha fatto anche contro di noi. Avremmo potuto fare meglio sul suo turno al servizio, non ci siamo riusciti, nonostante questo abbiamo giocato molto bene, mi dispiace per questo quinto set iniziato molto bene e poi rivelatosi una lotteria che ha premiato la Lube come avrebbe potuto premiare noi, ma guardiamo avanti».















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