La Juve gioca solo un tempo. Ma basta...
Per 45’ il Tottenham comanda e segna, nella ripresa però l’uno-due di Higuain e Dybala fa passare il turno ai bianconeri
LONDRA (Inghilterra). «Siamo capaci un po’ di tutto, come di fare 50 minuti malissimo e poi di ribaltare il risultato giocando bene. Poi quando c'è da soffrire noi ci siamo sempre, con anche un po’ di fortuna che ci vuole. Ma se si sa soffrire la fortuna poi arriva e nel palo finale si è visto»: il commento a fine partita di Andrea Barzagli descrive benissimo la vittoria in rimonta della Juventus sul Tottenham che porta i bianconeri, ieri sera in gialloazzurro, ai quarti di Champions. «Cosa ci siamo detti all'intervallo? Che dovevamo crederci - ha aggiunto il difensore ai microfoni di Premium - siamo rientrati in campo ancora così e così ma poi abbiamo fatto bene contro una grande squadra. Abbiamo dimostrato di essere tosti, noi siamo questi, siamo la Juve».
Tant’è, dopo il 2-2 dell’andata a Torino, i bianconeri hanno vinto a Londra 2-1: rete di Son al 39’ del primo tempo, poi uno-due juventino con Higuain e Dybala nella ripresa (19’ e 22’). Insomma, la Juventus in tre minuti ha ribaltato il Tottenham e si è regalata i quarti di Champions League. Dopo un primo tempo in apnea, bruttissimo chiuso sotto di una rete (Son), ma anche con un clamoroso, evidentissimo rigore non concesso dall’arbitro polacco Marciniak, molto più che da bocciare, per un fallo di Vertonghen su Douglas Costa, Allegri è riuscito con un paio di accorgimenti (Lichtsteiner e Asamoah dentro e passaggio al 4-2-3-1) a cambiare la partita e a conquistare Wembley. Nel finale gli Spurs ci hanno provato ma la Juventus si è chiusa con ordine affidandosi anche alla buona sorte (palo interno di Kane) e conquistando l’accesso tra le prime otto d’Europa. Avvio complicato per i bianconeri, stasera in maglia gialla: la velocità di Son ha spesso messo in difficoltà Barzagli, preferito a Lichtsteiner sulla fascia destra; un paio di occasioni per Kane, poco preciso davanti a Buffon, mentre Higuain e Dybala hanno fatto scena muta. C’è la grande recriminazione per il penalty non concesso in maniera incredibile a Douglas Costa, per il resto la Juventus si è vista dalle parti di Lloris nei primi 45’ solo con un’incursione di Pjanic (il bosniaco, diffidato, salterà l’andata dei quarti per squalifica al pari di Benatia) e dopo aver subito la rete, piuttosto rocambolesca, dello scatenato Son, vicino alla rete in un altro paio di circostanze. Il Tottenham sembrava sereno, ma nella ripresa all’improvviso si è acceso l’HD: Higuain è sbucato dal nulla sulla spizzata di Khedira (19’), quindi ha trovato il corridoio per Dybala (22’), glaciale davanti a Lloris. La Juve ora si chiude e tenta di ripartire, Pochettino inserisce Lamela e insiste sulla fascia con Davies e Son: ma i nuovi Leoni di Wembley, trascinati da Chiellini, mettono a segno l’impresa. E il palo di Kane è solo l’ultimo spauracchio.
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