angnelli non ci sta 

«La Juventus rispetta alla lettera le regole sulla vendita di biglietti»

TORINO. La Juventus passa al contrattacco. «Non possiamo accettare che qualcuno pensi di associarci a fenomeni di bagarinaggio. La nostra società è stata sanzionata solo per avere venduto biglietti...



TORINO. La Juventus passa al contrattacco. «Non possiamo accettare che qualcuno pensi di associarci a fenomeni di bagarinaggio. La nostra società è stata sanzionata solo per avere venduto biglietti in numero superiore a quello consentito dalla legge Pisanu. E oggi nella vendita dei biglietti rispetta le regole alla lettera», sbotta Andrea Agnelli. Il tema spinoso dei rapporti tra calcio e ultrà è il preludio dell'assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il bilancio e la composizione del nuovo cda a 9 consiglieri.

Tre giorni dopo la trasmissione di Report il presidente della Juventus apre la riunione affrontando di petto il tema, sul quale poi ritornerà nella conferenza stampa. «Si prova a far spettacolo spacciando per nuova un'intercettazione che è già agli atti», accusa parlando del colloquio telefonico tra il security manager bianconero e uno dei capi degli ultrà juventini, Raffaello Bucci, poi morto suicida. Per la Juventus, l'inchiesta su rapporti con gli ultrà e sul bagarinaggio «è stata una vicenda dolorosa, con un dolore acuito dalla morte di Bucci. Per questo preferiamo il silenzio, mentre si sta indagando», dice Agnelli. Sulla tragica fine del capo ultrà, suicida da un viadotto dell'autostrada Torino-Savona, la Procura di Cuneo ha riaperto l'inchiesta.

Agnelli difende a spada tratta il security manager: «Svolge il suo lavoro in maniera impeccabile, siamo fieri di averlo con noi«. E, sul caso degli 'striscioni canaglià, che ironizzavano sulla tragedia del Grande Torino a Superga, esposto nella curva bianconera nel derby del 2014, «è stato dimostrato che D'Angelo non ha aiutato a introdurli in curva. I responsabili - dice il presidente bianconero - sono stati individuati grazie alla tecnologie del nostro stadio e sono stati consegnati alla giustizia».















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