un caso rarissimo 

La Ledecka raddoppia Dopo il supergigante vince nello snowboard

PYEONGCHANG . Ester, la donna delle nevi in versione double face. Ester Ledecka con l’oro conquistato ieri nello slalom gigante parallelo dello snowboard, è andata a bissare quello vinto, tra la...



PYEONGCHANG . Ester, la donna delle nevi in versione double face. Ester Ledecka con l’oro conquistato ieri nello slalom gigante parallelo dello snowboard, è andata a bissare quello vinto, tra la sorpresa di tutti, una settimana prima nel Supergigante dello sci alpino. A livello femminile mai nessuna atleta era riuscita a vincere due ori in due sport diversi nella stessa edizione dei Giochi olimpici né invernali né estivi. Lei c’è riuscita diventando così l’atleta simbolo della rassegna olimpica di PyeongChang che si concluderà oggi.

Scorrendo la storia alle Olimpiadi della neve e del ghiaccio soli due atleti sono stati capaci di compiere una simile impresa. Sfogliando gli annali si trovano due norvegesi. Il primo è stato Thorleif Haug che a Chamonix nel 1924 vinse due ori nello sci nordico (18 e 50 chilometri) e combinata nordica, il secondo Johan Grøttumsbraeten nel 1928 a Sankt Moritz nell’individuale dello sci nordico e nella combinata nordica.

Il terzo è accaduto ieri a Phoenix Snow Park nella pista accanto a quella dei funamboli del big air ammirato da una elegante Ivanka Trump, primogenita del presidente degli Stati Unti Donald Trump, in tuta rossa e con berrettino della squadra Usa.

Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nelle qualificazioni, Ester nel duello per l’oro ha battuto la tedesca Selina Joerg. La sciatrice-snowboarder di Praga, 22 anni, è figlia di Janek Ledecky, 55 anni musicista molto famoso nella Repubblica Ceca e pronto a scrivere una canzone per lei, e sorella di Jonas, ex snowboarder disegnatore di fumetti che poi alcuni finiscono sulle tute da gara di Ester versione super eroe. Come ha detto il padre «siamo una famiglia tuttofare con la sorella che vince, il fratello che disegna le tute e io che scrivo la canzone».

Ma c’è di più attorno a Ester Ledecka. La mamma Zuzana è stata una pattinatrice, il nonno Jan Klapac è stato un giocatore di hockey. Ha giocato con la maglia della Cecoslovacchia ai Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1964 e Grenoble 1968 conquistando rispettivamente bronzo ed argento.

«Mi hanno sempre criticato perché mi dicevano che non potevo praticare entrambi gli sport, mi dicevano che dovevo specializzarmi. Rispondevo che volevo entrambi, per questo ho avuto tante discussioni con gli allenatori cambiandone sei - ha detto Ester, allenata anche dall’altoatesino Erich Pramsohler, tecnico di snowboard -. Per me è una grande giornata, è davvero tutto fantastico. Mi sono goduta ogni run e sono molto felice di essere sul gradino più alto. Finché mi divertirò proseguirò sia nello sci che nello snowboard».

Ester studia comunicazione e marketing all'Università di Praga, parla ceco, inglese, tedesco, slovacco e persino greco, nel tempo libero gioca a beach volley, hockey su ghiaccio e si diverte col windsurf. A chi le chiede come fa ad allenarsi in due sport diversi, la bicampionessa olimpica risponde: «mi alleno nello sci alpino e nello snowboard alternando blocchi di tre settimane e poi dipende molto dagli eventi di Coppa del mondo».

Con la tavola ha debuttato in Coppa del mondo nel dicembre 2012 sulle nevi della nostra regione, a Carezza, poi a partire dal 6 febbraio del 2016 (24esima nella discesa libera di Garmisch-Partenkirchen) è diventata la prima atleta a gareggiare contemporaneamente in entrambi i circuiti di Coppa.

Prendendo in esame anche i Giochi estivi gli atleti vincitori dell’oro nella stessa edizione ma in sport diversi bisogna tornare indietro di oltre un secolo. Con 4 ori c’è solo il tedesco Carl Schuhmann ad Atene 1896 che nella lotta greco-romana e tre volte nella ginnastica (trave a squadre, parallele a squadre, volteggio). Con due successi, come la Ledecka, ci sono il britannico John Arthur Jarvis che nel 1900 a Parigi vinse i 1000 stile libero e con la squadra di pallanuoto, gli americani Joseph Ruddy e Louis De Breda Handley a Saint Louis nel 1904 (pallanuoto e 4x50 Yards Stile Libero), l’italo-britannico Paolo Francesco Radmilovic a Londra 1908 (4.x200 stile libero e pallanuoto) e lo statunitense Morris Kirksey ad Anversa nel 1920 (rugby e 4x100 nell’atletica leggera). (m.m.)

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