«Niente Giochi, mi ritiro» Fabian Heidegger abbandona la tavola



 CALDARO. "Mi ritiro perché mi hanno fatto passare la voglia, non volevo più stare al gioco delle politiche federali. Io dovevo allenarmi per qualificarmi alle Olimpiadi di Londra, non per insegnare agli altri italiani miei diretti avversari. Nello sport non posso essere un comunista. Io amo il windsurf e per questo alleno i giovani a Caldaro". Dopo Klaus Maran, quinto ai Giochi di Los Angeles 1984, è stato lui a portare alto il windsurf italiano al maschile in giro per il mondo. Fabian Heidegger, olimpico ai Giochi di Pechino nel 2008, ha deciso di dire basta.  Le onde e le raffiche di vento che incontrava nei mari di Europa, Oceania ed America, per lui erano solo puro divertimento, una piacevole scarica di adrenalina. E infatti, più che alle tumultuose acque, Heidegger non ha resistito alle lotte con la sua federazione. Si è sentito preso in giro, si è stancato e adesso ha deciso di vuotare il sacco. Si è pure congedato dalla Marina Militare. Basta, ha deciso di cambiare vita, gli manca Israele e sogna di produrre un album di musica reggae. Per viaggiare in...tavola c'è sempre meno posto nella vita di Fabian. E così una disciplina che ancora in Italia deve crescere perde il suo massimo rappresentante in campo maschile.  Fabian, nessun ripensamento sul ritiro? Insomma, è proprio una decisione irrevocabile?  "Certo, con le gare di surf ho chiuso. E' stata un decisione presa a seguito delle continue battaglie con la federazione. Non ero più disposto ad accettare le loro politiche e andare avanti a suon di compromessi" sbotta Fabian, capelli rasta e maglietta giamaicana.  Vuole spiegarci cosa è accaduto?  "Tante cose. Negli ultimi sette anni tra l'autunno e l'inverno vivevo e mi allenavo in Israele, prima ad Eliat sul Mar Rosso poi vicino a Tel Aviv.  Assieme ai dieci migliori surfer del mondo, greci, ciprioti, israeliani, avevamo creato un gruppo al fine di migliorare tutti assieme - racconta il caldarese, grande amico dell'israeliano Nimrod Mashiah -. Nel dicembre 2010 ho partecipato ad una gara di ciclismo in Israele, così tanto per mantenermi in forma. Sono caduto e mi sono infortunato gravemente ad un ginocchio che per due mesi mi ha costretto a camminare con le stampelle. Il Coni mi diceva di tornare assolutamente in Italia ma io ho preferito restare in Israele. Volevo affidarmi a quei dottori che avevano anche operato giocatori di calcio famosi. Questa vicenda mi ha parecchio stufato, le insistenze federali ad un certo punto non le ho più rette".  Poi cosa è accaduto?  "La federazione, con la scusa che potevo servire alla crescita dei giovani, mi chiedeva di tornare in Italia. Io, che volevo prepararmi per i Giochi di Londra 2012, in sostanza dovevo insegnare ai miei compagni di squadra che stavano lottando con me per un posto in squadra. Una situazione grottesca e assurda. La causa di tutto questo sta nel fatto che in Italia non ci sono allenatori - tuona Heidegger conosciuto nel mondo del surf anche come "Fabi" o "Che" e che in carriera è riuscito ad arrivare fino al quarto posto nel ranking mondiale (maggio 2010) della classe RS:X.  E arriviamo al 2011...  Premettendo che da quattro anni ero l'unico italiano convocato, la federazione su sei tappe di Coppa del mondo, consapevole del mio stato di forma ha deciso di prendere in considerazione ai fini della qualificazione olimpica solamente le prime due tralasciando il resto della stagione. Una vera assurdità. Quando mi sono presentato alla prima gara a Palma de Mallorca avevo lasciato da pochi giorni le stampelle. Ovviamente il risultato non poteva essere dei migliori. Posso dire che una grande soddisfazione è stata quella di aver vinto la medal race della preolimpica a Weymouth. Ma da quel momento in poi ho cominciato a meditare l'idea di mollare tutto".  Adesso cosa farà?  "Recentemente ho lasciato la Marina Militare, voglio cambiare vita e non escludo di tornare a vivere in Israele con la mia ragazza, mi piacerebbe molto, in quel Paese mi ci trovo bene. Intanto, trascorro molto tempo tra lo studio di registrazione e l'allenamento per i giovani surfer a Caldaro. Vediamo se riesco a tirar fuori qualche giovane talento...".













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