Calcio serie C 

Tait rinnova fino al 2023 con l’Fc Alto Adige

Bolzano. L’Alto Adige sventola le bandiere. Il Ds Paolo Bravo ha chiuso l’accordo con Fabian Tait, sottoscrivendo un rinnovo triennale che legherà il “soldatino” di Salorno all’Alto Adige sino a...



Bolzano. L’Alto Adige sventola le bandiere. Il Ds Paolo Bravo ha chiuso l’accordo con Fabian Tait, sottoscrivendo un rinnovo triennale che legherà il “soldatino” di Salorno all’Alto Adige sino a giugno 2023. Fabian Tait è alla sua sesta stagione con la maglia biancorossa, con la quale dalla stagione 2014 ha inanellato centosessantotto presenze mettendo a segno dieci reti.

“Sono felicissimo di aver prolungato il mio accordo con l’Alto Adige – ha dichiarato il difensore biancorosso in una nota diramata dalla società - In questa società ho avverato il sogno che avevo fin da piccolo, quello di ogni giovane che gioca a calcio, cioè arrivare al calcio professionistico. Con questa maglia, con questi colori, con questa società il legame è speciale e straordinario. E’ il club della mia terra, una realtà professionistica unica che è cresciuta moltissimo in tutti i suoi aspetti e vuole crescere ancora. Qui mi sento una delle bandiere e qui desidero fortemente ritagliarmi tante altre soddisfazioni, personali e di squadra. Qui sono sereno e sempre pronto a mettermi in gioco, lavorando sodo ogni giorno per la causa comune. Spero di poter essere uno dei protagonisti dell’ascesa in categoria superiore che questa società in un prossimo futuro merita”. Fabian Tait è cresciuto calcisticamente nel Salorno, vestendo successivamente le maglie di Mezzocorona (in C2 e in serie D) e del Marano prima di arrivare in biancorosso. F.R.













Altre notizie

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: il conflitto rapido è solo una illusione

Gli ospedali di Trento e Rovereto, così come quelli di Vienna e Innsbruck, sono pieni di feriti trentini. L’autunno è alle porte e il raccolto è stato magro. L’illusione di una guerra rapida si è infranta contro una dura realtà. In Galizia la guerra va male, mentre i giornali esaltano l’eroismo dei soldati.

Attualità