Team al top in SHL con solo 4 stranieri 

Gli avversari odierni dell’HcB sono un’istituzione in Svezia però nella competizione europea non hanno mai brillato



BOLZANO. Per capire forza e prestigio dell’avversario odierno dell’Hc Bolzano basta sbirciare il ruolino di marcia in SHL dei vicampioni svedesi in carica. Dal 2008 a oggi lo Skelleftea ha vinto due titoli (2013 e 2014, tre complessivi nella sua storia), centrando 4 finali e 2 semifinali. Insomma la truppa di coach Tommy Samuelsson (volto noto in Ebel) è di assoluto valore, anche se lontano dalla Svezia gli scandinavi non hanno mai brillato nella massima competizione del vecchio continente. I gialloneri, insieme ai campioni di Finlandia del Kärpat, sono la squadra più a nord della Champions League.

Skelleftea viene soprannominata la città dell’oro per i suoi giacimenti minerari e anche sul ghiaccio, quando si parla di hockey, ha un discreto “patrimonio” da sfoggiare. Il capitano è il navigato Jimmie Ericsson, un centro two-way coi fiocchi che a Skelleftea è un simbolo, dopo avere trascorso gran parte della carriera con la maglia giallonera. Gli svedesi vantano a roster solo 4 stranieri: in porta c’è il lituano Mantas Armalis, uno che in Svezia è riuscito a costruirsi una discreta carriera. In attacco è arrivato dal Rögle il finlandese Juhamatti Aaltonen, ala di 33anni con un grande curriculum maturato in Svezia e Finlandia, condito da quasi 250 partite in KHL; l’unico canadese è il 30enne Bud Holloway e a completare il pacchetto di transfer card ecco il norvegese Mathis Olimb, prima stagione con lo Skelleftea e punto di riferimento della Nazionale dei vichinghi. Il cecchino e la stella della squadra che oggi esordirà al Palaonda è Joakim Lindstrom, altro over 30 con un curriculum impressionante, il classico giocatore per il quale la sola presenza sul ghiaccio vale il prezzo del biglietto: lo scorso anno per lui 57 punti in 58 gare e titolo di Mvp nelle ultime due stagioni. Insomma: una corazzata con grandissime individualità.

«Conosco bene Bolzano - spiega coach Samuelsson, che nella stagione 2013/14 allenava i Vienna Capitals - lo stadio è molto bello e i fans lo rendono una arena infuocata con il loro tifo. Siamo orgogliosi di poter tornare a disputare la Champions, che ci permette di confrontarci ad alto livello internazionale. Sarà una bella serata, speriamo di partire col piede giusto». (laco)

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