Val Pusteria, finale amarissimo 

Hockey Ahl. Il trofeo finisce nella bacheca del Lubiana che nella decisiva gara-7 resta sotto di un gol fino al 52’14” e poi fa entrare il turbo Dopo una stagione regolare dominata, dopo una serie di finale portata sul 3 a 1 in proprio favore, i Lupi vedono ancora sfumare il successo


Thomas Laconi


Brunico. Una notte triste. Il silenzio nelle tribune del Lungorienza, l'incredulità sul ghiaccio. A Brunico, nella notte senza domani, nessuno dimenticherà i sentimenti che hanno animato un popolo, quello giallonero, e i suoi condottieri, seduti e affranti sul ghiaccio che li ha visti sconfitti. La storia senza lieto fine si è ripetuta: un'altra finale, la settima nella storia del Val Pusteria, stavolta quella dell’Alps Hockey League (Ahl), si è chiusa con un carico di rimpianti. È finita nel peggiore dei modi. Dall'altra, un manipolo di ragazzi coraggiosi, intenti a festeggiare una serata straordinaria, al termine di una rimonta quasi impossibile. L'Olimpia Lubiana scrive la storia, si porta a casa un titolo che mancava da sempre nella giovane avventura di quella che una volta era la società che curava il settore giovanile. È successo, in gara 7 la rimonta si è trasformata in una cavalcata assurda, vincente, incredibile. Sotto nella serie per 3-1, gli sloveni hanno rivoltato come un calzino la finale e hanno centrato l'obiettivo, consumando un ritorno nella sfida decisiva, l'ennesimo momento incredibile di questo epilogo stagionale.

Un cuore da applausi.

A Brunico è calato il gelo, ma da questa serata disgraziata Helfer e compagni ripartiranno più forti. Gli applausi del pubblico al grande cuore dei Lupi pusteresi rappresentano una carica straordinaria dalla quale ricominciare. Intanto, però, ci sarà da smaltire una delusione enorme, in quel solito rettilineo finale dove è mancato, come sempre accaduto in passato, il colpo di reni decisivo.

Rimonta fatale.

Gara 7 è stata la sintesi perfetta di questa serie di finale straordinaria. I Lupi, avanti con Hofer nel primo drittel, hanno lottato senza tregua, fino al momento decisivo. Perchè nel terzo drittel gli ospiti, ancora una volta, e dopo una gara giocata con orgoglio e un piano ben definito, nonostante tutto hanno attaccato senza tregua. Dal pareggio di Ziga Svete il film della finalissima ha cambiato copione. I Lupi hanno spento la luce, colpiti e affondati un minuto e 45 secondi dopo, dal 2-1 dello scatenato Zajc. Il 3-1 a porta a vuota, sempre di Zajc, ha fatto calare il sipario sulla stagione. E per il Val Pusteria è cominciato un altro dramma sportivo da superare con il tempo.

«Torneremo, più forti».

Impossibile cancellare questa finale, perchè mai come questa volta i gialloneri sono stati ad un passo dal traguardo. Il destino, però, ha voluto così e forse, da quel gol del pareggio al fotofinish di Cepon in gara 5, Lubiana ha capito che poteva davvero raggiungere l'impossibile. La voglia di vincere, quella slovena, ha superato la paura di perdere, quella che a un certo punto è tornata a bussare alla porta del Val Pusteria. «Torneremo più forti di prima» ha promesso capitan Armin Helfer. Si riparte da qui, da un nuovo coach (Mattila non sarà confermato) che potrebbe anche essere l'attuale allenatore della Nazionale Clayton Beddoes. I pusteresi, adesso, staccano la spina. La storia si è ripetuta. Ora si guarda avanti. Con l'orgoglio ferito ma a testa alta. C'è un futuro tutto da scrivere.

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