Biodiversità a tavola, tesoro nascosto da 10 miliardi l'anno



(ANSA) - TORINO, 20 SET - Sono oltre mille le specie vegetali e animali a rischio estinzione, snobbate dalla grande distribuzione alimentare perché ritenute poco attrattive per il mercato. Eppure è un tesoro nascosto per il made in Italy agroalimentare e turistico, con un potenziale che vale 10 miliardi di euro l'anno. E' il messaggio lanciato oggi dalla Cia-Agricoltori Italiani insieme alla sua associazione per l'agricoltura biologica Anabio, nell'incontro "Più valore agli agricoltori dalla coltivazione della biodiversità" promosso al Salone del Gusto Terra Madre in corso a Torino. Tutelare la biodiversità agricola, precisa la Cia, ha un valore ambientale ed economico e può contribuire a creare filiere ecosostenibili, efficienti e competitive, facendo bene ad un settore sempre più minacciato dall'avanzata del cemento che in 20 anni ha divorato più di 2 milioni di ettari coltivati. A confermare la nuova teoria che conviene puntare sulla biodiversità anche in termini di creazione di valore aggiunto e sviluppo di filiere virtuose, Cia e Anabio hanno portato al Lingotto 3 casi di successo imprenditoriale nati dal recupero di prodotti autoctoni dimenticati nel Nord, Centro e Sud Italia: l'allevamento biodinamico con razze locali di Raffaella Mellano in Piemonte; l'Archeologia Arborea per la salvaguardia dei frutti antichi di Isabella Dalla Ragione in Umbria; la custodia e il rilancio dei grani antichi di Gea Turco in Sicilia. Tanti tesori dimenticati che fanno parte degli oltre 5 mila prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) che, per volumi ed estensione territoriale, non rientrano tra quelli tutelati a livello Ue dai marchi Dop e Igp; specialità della terra coltivate oggi da poche aziende agricole, che ne custodiscono la memoria, di cui una su 4 è appunto a rischio scomparsa. (ANSA)









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