Centinaio, 1/o obiettivo combattere illegalità turismo



ROMA - Il nostro primo obiettivo? Combattere l'illegalità nel turismo. Lo ha detto il ministro Gian Marco Centinaio presenziando alla riunione di giunta di Federalberghi durante la quale ha ricevuto dal presidente degli albergatori Bernabò Bocca un rapporto sulla 'shadow hospitality'. "Stiamo lavorando - ricorda - a un progetto per fornire un codice identificativo per le strutture ricettive e contrastare tutte le pratiche che stanno inutilmente danneggiando l'industria turistica del nostro Paese e contraendo le possibilità di sviluppo dei nostri territori e delle destinazioni". "E' urgente un intervento per disciplinare la giungla delle locazioni brevi". Lo ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca alla riunione di giunta alla quale ha presenziato oggi il ministro Gian Marco Centinaio. "Abbiamo censito le strutture parallele che vendono camere in rete - chiede Bocca - e mettiamo questo elenco a disposizione di tutte le amministrazioni nazionali e territoriali, nonché delle autorità investigative competenti, che desiderano fare luce sul fenomeno. Venga istituito con urgenza il registro nazionale degli alloggi turistici". "Ad agosto 2018, erano disponibili su Airbnb 397.314 alloggi italiani, con una crescita esponenziale che non accenna a fermarsi (174.528 alloggi in più rispetto ad agosto 2016, cioè un +78,34%). Le strutture extralberghiere di natura analoga censite dall'Istat in Italia sono 113.538. Si può pertanto certificare ufficialmente l'esistenza di almeno 280.000 alloggi che sfuggono ad ogni controllo". Emerge da un rapporto sulla 'shadow hospitality' di Federalberghi consegnato al ministro Gian Marco Centinaio che ha presenziato oggi alla riunione di giunta della Federazione. "A più di un anno dall'entrata in vigore della norma che ha previsto l'applicazione di una tassazione agevolata per le locazioni brevi, - dice il presidente degli albergatori Bernabò Bocca - sono ancora una netta minoranza gli intermediari che applicano la cosiddetta cedolare secca e comunicano i dati all'Agenzia delle Entrate. L'entità del danno provocato alle casse dello Stato è notevole".  









Altre notizie



Attualità