WopArt, dove la bellezza è democratica



LUGANO- Da Picasso a Magritte, da Leger a Chagall e Degas, e poi Fernando Botero, Alberto Giacometti, Maria Lai, accanto a talenti contemporanei, affermati o ancora poco conosciuti, in una fiera che celebra l'arte di qualità alla portata di tutte le tasche, con un'offerta che accosta opere da pochi spiccioli ad altre del valore di milioni di franchi. Si aprirà il 19 settembre al Centro Esposizioni Lugano la quarta edizione di WopArt - Work on Paper Fair, la fiera internazionale dedicata alle opere su carta fondata da Paolo Manazza e presentata questa mattina a Roma. In programma nella cittadina svizzera fino al 22 settembre, la fiera ha un approccio rivoluzionario al mercato dell'arte, avendo come obiettivo quello di diffondere la cultura dei works on paper unendo i grandi maestri agli artisti del presente: seguendo il filo conduttore della qualità, la manifestazione vuole permettere a chiunque di avvicinarsi alla bellezza, di conoscerla e perché no, magari di portarsela a casa. Per la prima volta sviluppata su un'area di 7000 mq, e con la collaborazione tecnico-organizzativa di BolognaFiere e il sostegno dell'imprenditore Alberto Rusconi, WopArt radunerà le opere su carta (ma non solo) selezionate da gallerie nazionali e internazionali, grandi e piccole, in una quattro giorni che mescola stili, linguaggi ed epoche differenti. Una proposta trasversale che abbatte le differenze culturali, divisa in 6 aree tematiche: opere dal '900 ai nostri giorni compongono Modern & Contemporary a cura di Mimmo di Marzio; i 'giganti' del passato sono protagonisti di Old Master, a cura di Marco Riccomini; Dialogues presenta artisti di generazioni e stili differenti, mentre Emergent è dedicata ai progetti delle giovani gallerie, sezioni entrambe curate da Luca Zuccalà. Infine Photography, curata da Walter Guadagnini, che porta in fiera lo sguardo dei fotografi più interessanti del panorama internazionale e Project Space, a cura di Marco Roberto Martelli, in cui nel progetto International Laser Print Show sono stampate, esposte e vendute (al costo simbolico di 5 franchi poi devoluto in beneficenza) le opere d'arte selezionate nell'ambito di spazi artistici indipendenti, no profit e gestiti da collettivi di artisti, critici e curatori. Ad arricchire il programma, accanto a eventi e talk, anche quattro interessanti mostre: "All'origine della carta: cinque papiri dal Museo Egizio di FIrenze", in cui sono esposti un papiro con domanda oracolare, un papiro con testi evangelici, un frammento di papiro dal Libro dei Morti, due frammenti di papiro figurato; "Luigi Pericle. L'alchimista pittore" che presenta un nucleo inedito di opere su carta dell'artista; "Love" di Bob Krieger con un corpus di immagini dalla collezione privata del fotografo interprete raffinato di moda, costume e società; "Gli orologi molli di Dalì", che presenta cinque fusioni in bronzo ideate dall'artista negli anni '70 e realizzate all'inizio degli anni '80. Ulteriore e interessante novità è la possibilità per ogni galleria di presentare, magari proprio accanto al bozzetto preparatorio su carta, fino a un massimo di 3 opere non cartacee, tra dipinti, sculture e oggetti. "La fiera nasce dalla consapevolezza che il mercato dell'arte sta cambiando: prima c'erano solo i grandi milionari, oggi invece sta diventando più democratico", spiega il fondatore Paolo Manazza, "presenteremo opere che vanno dai 5 ai 5 milioni di franchi, stando sempre attenti all'autenticità, alla qualità del percorso fieristico e alla logica nell'accostamento dei vari lavori: il nostro è un progetto di natura commerciale ma anche culturale, dedicato a collezionisti e non solo"









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