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IL CONCORSO. Il riconoscimento della Fondazione Cassa di Risparmio assegnato a un ristorante abbinato a una storica locanda ora albergo. La tradizione, le testimonianze storiche conservate pur con interventi di ristrutturazione, fanno delle due strutture delle attrazioni turistiche

Premiato a Bolzano l'Albergo storico dell‘anno



BOLZANO. Il concorso “Albergo storico dell‘anno” si inserisce da un lato nella lunga tradizione di ospitalità della nostra terra e dall’altro lato in un’ampia prospettiva futura. Così anche quest’anno è stato assegnato, per la quindicesima volta, il riconoscimento, in questo caso valido per l’anno 2023. E, come previsto fin dall’inizio dell’istituzione di questo riconoscimento, è stato scelto un esercizio alberghiero in grado di coniugare una grande tradizione con un’idea moderna di accoglienza. La giuria del concorso, indetto - lo ricordiamo - dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, in collaborazione con la Ripartizione Beni culturali e l’Unione albergatori e pubblici esercenti, ha individuato quest’anno Franziskanerstuben & Goldenstern Townhouse, nel centro storico di Bolzano, quale vincitore (nella foto, i vincitori del concorso e del riconoscimento: le famiglie Rizzolli e Mair).

I precedenti e la scelta d’oggi. Tra gli oltre 30 esercizi alberghieri premiati nel tempo, rinomati anche al di fuori dei confini provinciali, vi sono – come riportato nel nuovo opuscolo del concorso – leggendari alberghi di montagna, come l’Hotel Tre cime a Moso/ Sesto Pusteria, grandi alberghi cittadini come l’Hotel Elefante a Bressanone, alberghi situati in castelli medioevali come il Castel Sonnenburg a S. Lorenzo, ma anche locande di paese, come la trattoria zur Blauen Traube a Lagundo e persino un rifugio alpino, il rifugio Bolzano sullo Sciliar. Più raramente sono stati premiati dei ristoranti tradizionali cittadini, quali il Vögele e la Löwengrube a Bolzano, che hanno ottenuto il riconoscimento speciale rispettivamente nel 2012 e 2013. Ora per la prima volta il premio „Albergo storico dell’anno“ è stato conferito a Bolzano, e precisamente al ristorante Franziskanerstuben, in combinazione con l’albergo Goldenstern Townhouse. Il ristorante Franziskanerstuben, conosciuto e apprezzato per molti decenni dai cittadini di Bolzano come Caffè Augschiller, ha ottenuto il primo premio, assieme alla locanda risalente al tardo XIII secolo Goldenstern Townhouse e ora appena restaurata quale albergo.

Franziskanerstuben & Goldenstern Townhouse a Bolzano sono vincitori del premio "Albergo Storico"

Il riconoscimento della Fondazione Cassa di Risparmio assegnato a un ristorante abbinato a una storica locanda ora albergo. La tradizione, le testimonianze storiche conservate pur con interventi di ristrutturazione, fanno delle due strutture delle attrazioni turistiche

Riportata in vita la tradizione della vecchia locanda bolzanina. Come riporta l‘architetto Wolfgang von Klebelsberg, all’incirca all’inizio del XX secolo il signor Augschiller vi avviò un tipico caffè viennese, collegato con una sala da gioco di carte. Nell’attuale ingresso si trovava un bancone, al quale ci si poteva fermare per bere un boccale di birra o consumare un rapido pasto. Esattamente 20 anni fa il commerciante di via Portici, Thomas Rizzolli, acquistò il Caffè Augschiller. Rizzolli ha poi avviato il restauro del locale, con la ferrea condizione che fossero salvaguardate le caratteristiche storico-monumentali, scelta ora riconosciuta anche dalla giuria, e lo ha riaperto nel 2010 come ristorante tradizionale bolzanino. Da allora il locale è stato gestito con bravura dalla stessa famiglia, nella persona di Paula Aspmair Rizzolli, come messo in rilievo nell’opuscolo del concorso. Le Franziskanerstuben sono chiamate al plurale per dei buoni motivi: il ristorante dispone infatti di ben tre locali- stube a piano terra, cui si aggiunge la cantina Torggl- Keller. La prima stube è caratterizzata da un rivestimento in legno di cirmolo risalente al secolo scorso; nella seconda stube, con un piccolo cortile interno, prosegue il rivestimento in legno con integrata una panca a parete; la stube Andreas Hofer, dove un tempo si trovava l‘alloggio posteriore, ospita una raccolta di litografie riguardanti il comandante della rivolta tirolese contro l’occupazione francese e permette la vista sul giardino di rose del convento. Con la ristrutturazione delle Franziskanerstuben, secondo l‘architetto von Klebelsberg la cantina è stata dedicata, di buon diritto storico, ai seguaci di Dioniso. “L’atmosfera storica permea la stube fino all’esterno con la sua architettura tipica di edificio cittadino”, riporta il commento della giuria. Il cortile esterno si estende fino all’edificio della “Goldenstern Townhouse“, distante 50 metri, aperta nell‘estate 2019 e insignita anch‘essa del primo premio, i cui ospiti possono servirsi del ristorante Franziskanerstuben.

Un’attrazione turistica in un edificio dei portici. L’articolo sulla Townhouse nell’opuscolo del concorso, redatto dalla Soprintendente ai beni culturali della Provincia, Karin Dalla Torre, fornisce una breve spiegazione già nel titolo: “800 anni di cultura abitativa raccontati nella casa dei Portici”. Le fotografie di René Riller illustrano in modo rappresentativo la casa al numero 62 dei portici “stranieri”, in cui sono stati realizzati 16 fra suite e appartamenti. Secondo Dalla Torre i vetusti locali sono stati riempiti di un nuovo “senso abitativo” urbano. Parte dell’autenticità del progetto risiede nel collegamento e nella trasparenza, ora nuovamente riconoscibili, dei locali commerciali al piano terra e di quelli abitativi nei piani superiori, fino alla soffitta ristrutturata e alla terrazza sul tetto. Ma perchè Goldenstern- Stella d‘oro? Il nome pittoresco rimanda all’appellativo dato a un ramo della antica famiglia proprietaria, originaria di Cavalese, in Val di Fiemme. La movimentata storia di affittuari e proprietari – come von Zallinger e Giovanelli – si rispecchia anche nei nomi delle suite e degli appartamenti. La Soprintendente osserva che la ristrutturazione e il risanamento sotto la supervisione dell’Ufficio beni culturali hanno permesso di riportare alla luce tesori e splendore dei vecchi tempi, come gli affascinanti soffitti stuccati con fiori, frutti e uccelli, risalenti all’ultimo quarto del XVIII secolo. Gli ospiti d’oggi hanno così la possibilità di fare un percorso di scoperta attraverso i secoli.

Un riconoscimento anche allo storico locale di Falzes

In evidenza il Ristorante Sichelburg Anche questa volta, come da tradizione, il concorso “Albergo storico dell’anno” ha assegnato un riconoscimento speciale, che è stato assegnato quest’anno dalla giuria al ristorante Sichelburg a Falzes. Nel 1999/2000 il Comune aveva acquistato il vecchio palazzo nobiliare, uno dei monumenti simbolo del paese e negli anni successivi lo aveva fatto restaurare sotto la supervisione dell’Ufficio beni culturali della Provincia. Esso comprende in particolare le quattro stuben rivestite in legno, tra le quali la Plazollerstube con il motto “Wer Gott vertraut, hat wohl gebaut – Chi crede in Dio ha ben costruito”. Ma solo un sapiente utilizzo dell’edificio poteva garantire una sua conservazione a lungo termine, e ciò è stato fortunatamente ottenuto attraverso la sua gestione come azienda gastronomica da parte di Mirko Mair, che vi ha aperto il proprio ristorante nel giugno 2013. La giuria ha premiato con il riconoscimento speciale da un lato la maggiore spesa e il grande lavoro che comporta la gestione di un ristorante in un edificio-monumento storico su ben tre, addirittura quattro piani, ma gli esperti hanno riconosciuto anche l’entusiasmo e la capacità di Mirko Mair e del suo team, che hanno saputo per oltre 9 anni riempire di vita il palazzo e portare a Falzes ospiti raffinati da luoghi vicini e lontani. In conclusione, è giusto ricordare e segnalare ai lettori che l’opuscolo del concorso che ha assegnato i riconoscimenti per l’anno 2023, con le descrizioni dettagliate e immagini, può essere richiesto presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano oppure scaricato in formato digitale dal sito http://www.albergostorico.it