>>>ANSA/ Il governo valuta l'allarme gas, piano stoccaggi



(di Enrica Piovan) (ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il taglio delle forniture di gas da Mosca prosegue. La situazione preoccupa, anche se per ora le ricadute non sono evidenti. Ma se i tagli dovessero proseguire a lungo, potrebbe essere messo ulteriormente a rischio il meccanismo degli stoccaggi, ovvero le riserve di gas che serviranno per l'inverno, già ora in rallentamento per gli alti prezzi del gas. È proprio sul nodo delle scorte dunque che si sta concentrando il lavoro del governo, che fin dai primi giorni della settimana sarà impegnato a fare il punto sulla situazione, individuare le misure per un piano per gli stoccaggi e valutare la possibilità di alzare il livello di allerta.

Martedì pomeriggio è infatti fissata la riunione del Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del gas naturale, istituito al ministero per la Transizione ecologica: una riunione di carattere tecnico, ma che ha sul tavolo il tema del possibile innalzamento dallo stato di preallarme attuale ad allarme. A metà settimana, forse mercoledì, il ministro Roberto Cingolani valuterà la situazione con il Comitato: una riunione a cui dovrebbero partecipare anche le società che forniscono gas. Solo successivamente il premier Mario Draghi potrebbe fare il punto con i ministri interessati.

La situazione al momento vede le forniture da Mosca proseguire a volumi dimezzati. Oggi le consegne di Gazprom sono state 'in linea con quanto consegnato negli ultimi giorni', ovvero con i tagli del 50% di venerdì e del 65% di giovedì, ha fatto sapere Eni, che d'ora in avanti comunicherà gli aggiornamenti solo in caso di 'variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom'.

Ma se i tagli non hanno al momento ricadute sui cittadini, visto che siamo in estate e al momento l'offerta resta comunque superiore alla domanda, si guarda con apprensione all'inverno. I depositi sono pieni al 54%, ma bisogna arrivare al 90% e l'aumento dei prezzi ha portato le aziende - che in tempi normali d'estate acquistano il gas a prezzo più basso e quello extra lo immagazzinano - ad un rallentamento del mercato degli stoccaggi, con gli incentivi introdotti nei mesi scorsi che ora non bastano più.

Per mettere in sicurezza l'inverno si sta ragionando su una serie di possibili interventi che vanno dall'introduzione di nuovi incentivi (si guarda in particolare alla Germania, che offre un ampio spettro di garanzie pubbliche) alla moral suasion sulle grandi aziende fornitrici (come Eni, Enel, Edison, le utility locali). Non è escluso che, insieme agli altri, possa dare un ulteriore contributo anche il gestore della rete Snam, che ad aprile aveva contribuito a far partire la campagna di immissione negli stoccaggi con 700 milioni di metri cubi.

C'è inoltre il nodo del tetto al prezzo del gas, misura su cui spinge Draghi e che sarà sul tavolo del Consiglio europeo del 23-24 giugno. Si punta poi sulla diversificazione, con l'Eni che oltre ai nuovi accordi con l'Algeria, ha avviato una partnership strategica con il Qatar sul gnl che aumenterà la disponibilità di gas sul mercato.

Su un fronte parallelo, intanto, il governo lavora anche ai prossimi interventi per andare in soccorso di famiglie e imprese sul caro-energia: oltre al rinnovo per un altro trimestre del taglio degli oneri di sistema in bolletta, si lavora alla proroga (probabilmente per tutta l'estate) del taglio delle accise sulla benzina in scadenza l'8 luglio. Tra le ipotesi, anche un possibile 'sconto rafforzato', superiore a quello attuale da 30 centesimi (compresa Iva): se lo si portasse a 35 centesimi, servirebbero risorse per circa 1,2 miliardi al mese, a fronte del miliardo della misura attuale. Complessivamente al governo dovrebbero servire risorse per circa 4-6 miliardi, che non si esclude possano arrivare dall'extra gettito Iva. (ANSA).









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