Appello dell’energia Ue: “Il Green deal per far ripartire l’Europa”



Quotidiano Energia - “Sostenere il Green deal per far ripartire l’Europa” dopo la crisi del Coronavirus. Lo chiedono 32 associazioni del settore energetico in una lettera indirizzata alla Commissione Ue, all’Europarlamento e ai Governi e Parlamenti nazionali, in cui si sottolinea che “la lotta contro il Covid-19 ha portato l’economia Ue vicina alla paralisi”.? Le associazioni dei settori elettrico, delle rinnovabili, dell’efficienza, dell’edilizia, del riscaldamento/raffreddamento e dei trasporti chiedono di “integrare pienamente nel Green deal i pacchetti di stimolo economico nazionali ed europei”. Gli investimenti nelle infrastrutture e nelle soluzioni innovative a zero emissioni di CO2, infatti, sarebbero “la strada migliore e più efficace nel rapporto costi-benefici verso la ripresa economica a livello a nazionale e sovranazionale e, al tempo stesso, preparano il terreno a un sistema energetico sicuro e sostenibile”. In aggiunta, tali investimenti “sono ad altà intensità di manodopera e pronti a partire”. Nella lettera le associazioni spingono perciò per “l’utilizzo dei pacchetti di stimolo per accelerare gli investimenti nell’efficienza energetica, nelle rinnovabili, nell’elettricità, nella mobilità, nell’edilizia e nei processi industriali”. In aggiunta, la fornitura di energia pulita e gli investimenti nella transizione energetica in corso dovrebbero essere definiti “servizi essenziali” e proseguire di conseguenza anche nella pandemia. Una seconda lettera sul “potenziale impatto del Covid-19 sulla catena del valore europea dei biocarburanti” è stata intanto inviata al vice-presidente esecutivo della Commissione Ue responsabile del Green deal, Frans Timmermans, da 7 associazioni del settore (Ebb, EPure, Cepm, Fediol, Eoa, Cibe e Cefs). In particolare, le associazioni avvertono che “alcuni Stati membri stanno valutando l’introduzione di deroghe ai loro obblighi di miscelazione”, sebbene “la filiera europea dei biocarburanti non registri alcuna difficoltà a soddisfare l’attuale domanda”. Tali deroghe “aggraverebbero gli impatti dell’emergenza sanitaria che già pesano sul settore” e “porterebbero rapidamente alla chiusura di impianti produttivi”, con conseguenti “effetti negativi sul funzionamento del mercato interno Ue dei carburanti e sul Green deal europeo”. Stando a un comunicato di alcune associazioni nazionali dei biocarburanti, “i Paesi che stanno valutando la sospensione, o hanno già sospeso, gli obblighi di miscelazione” dovrebbero essere Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Le lettere delle associazioni sul Green deal e sui biocarburanti sono disponibili in allegato sul sito di Quotidiano Energia.  









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