Fondo per la transizione, dubbi delle Regioni Ue



Quotidiano Energia - Le Regioni e gli enti locali europei esprimono dubbi sull’efficacia del Fondo per la giusta transizione, presentato martedì dalla Commissione Ue nell’ambito del Piano di investimenti per il Green deal.? Il Comitato europeo delle regioni (Cor) e il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Ccre), quest’ultimo presieduto dal governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, hanno svolto una prima analisi del Fondo, che mette in luce aspetti positivi – come la possibilità di accedere ai finanziamenti per tutti i Paesi Ue e la prevista assistenza tecnica della Commissione – ma anche negativi. Innanzitutto, Ccre e Cor esprimono scetticismo sulla possibilità di reperire i 7,5 miliardi di euro “freschi” che dovranno alimentare il nuovo Fondo. “C’è il rischio che le risorse vengano reperite attraverso ulteriori tagli alla politica di coesione come proposto dalla presidenza finlandese della Ue”, ha spiegato il sindaco di Fiume e relatore per il Cor del dossier, Vojko Obersnel. Ccre e Cor sono inoltre dubbiosi sul reale “valore aggiunto” del Fondo rispetto alla tradizionale politica di coesione. “Molti degli obiettivi del nuovo strumento si sovrappongono a quelli dei fondi strutturali già esistenti”, sottolineano i due organismi. Gli enti locali Ue, che adotteranno la loro opinione a marzo, chiedono infine che nel definire la governance del Fondo si eviti la centralizzazione dei poteri a Bruxelles o nelle capitali europee. L’esecutivo comunitario ha intanto lanciato una consultazione sulla proposta di regolamento sul Fondo per la transizione, che terminerà il 12 marzo.









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