G7: Ecco, 'price cap non va avanti, manca consenso Ue'



(ANSA) - ROMA, 28 GIU - "L'idea del price cap non si è ancora affermata. Manca ancora una proposta concreta e il consenso tra i paesi europei. Non tutti sono convinti che l'Europa abbia la capacità negoziale per imporre un cap. Rimangono forti punti di domanda sulla fattibilità tecnica, le implicazioni legali e la possibilità che il cap riduca l'offerta con ulteriore effetto sui prezzi". Lo scrive in una nota Matteo Leonardi, Direttore esecutivo politiche domestiche del think tank Ecco, a commento delle conclusioni del G7 in Germania.

Secondo Ecco, il G7 manda segnali confusi sull'energia. Un passo positivo è la conferma della piena decarbonizzazione del settore elettrico entro il 2035 e l'impegno per un settore stradale altamente decarbonizzato entro il 2030. Rilanciata anche l'accelerazione sull'uscita dal carbone, nonostante si sia ancora rinunciato al 2030 per il Giappone e gli Stati Uniti (l'Italia prevede già di uscire al 2025).

Ma secondo il think tank, è sui nuovi investimenti nel gas che si rischia di compromettere l'obiettivo climatico di 1,5 gradi. Per Luca Bergamaschi, Direttore esecutivo politiche internazionali di Ecco, "sulla carta è mantenuta l'integrità dell'impegno della COP26 di porre fine al sostegno ai combustibili fossili internazionali entro la fine del 2022, con limitate eccezioni. Ma la prova definitiva sta nelle scelte di investimento reali che i Paesi del G7 faranno nelle prossime settimane e mesi. La natura temporanea e le condizioni climatiche legate ai nuovi progetti di gas, insieme alla concorrenza delle alternative pulite, significano che sarà difficile mobilitare investimenti per nuovo gas. A meno che non vengano sovvenzionati artificialmente". Ma questo "aggraverebbe solo la crisi climatica e sprecherebbe preziose risorse pubbliche per le alternative già disponibili". (ANSA).









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