Morosità, la delibera Arera sulla proroga dello stop ai distacchi
Quotidiano Energia - Il nodo dei ritardi e delle difficoltà del settore postale segnalato anche dall’Agcom. Le risposte ai dubbi interpretativi degli operatori. E infine le prime (seppure generiche) indicazioni sull’utilizzo del conto “Covid-19” da 1,5 mld € istituito presso la Csea. Sono almeno tre gli spunti interessanti che emergono scorrendo la delibera 117/2020 con cui l’Arera ha prorogato al 13 aprile lo stop ai distacchi per morosità ai clienti dei settori energia elettrica, gas e acqua. Sotto il primo profilo, nel provvedimento si legge che il 24 marzo l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha evidenziato i possibili ritardi nella consegna della corrispondenza ai clienti finali e agli utenti del Servizio idrico integrato. In particolare, Poste Italiane ha comunicato di non poter garantire dal 23 al 27 marzo “l’accettazione della corrispondenza indescritta nazionale spedita attraverso i centri di accettazione business (c.d. centri di accettazione grandi clienti), segnalando altresì che tale situazione di criticità potrebbe coinvolgere un periodo anche più lungo”. Decisione che “potrebbe avere un notevole impatto sulla consegna delle bollette in formato cartaceo a cui, in base ai dati a disposizione dell’Autorità, ricorre ancora un consistente numero di clienti finali”. Come detto, l’Arera risponde poi ai “dubbi interpretativi” sollevati dagli operatori, in particolare sull’applicazione della disciplina nel caso di clienti multi sito e sulle tempistiche di esecuzione della procedura di sospensione della fornitura prevista dal Timg, qualora il venditore abbia già posto in atto le azioni per l’interruzione fisica. Infine, l’Autorità ritiene “opportuno prevedere il potenziale utilizzo del ‘Conto di gestione straordinario Covid-19’ per situazioni di criticità finanziarie dei gestori del settore idrico, rimandando a successive valutazioni le modalità di utilizzo del suddetto conto per il settore energetico”. Ciò anche alla luce delle disposizioni previste dalla delibera 116/2020 sui rapporti venditori/distributori a fronte degli insoluti e “al fine di effettuare specifici approfondimenti circa il potenziale impatto delle difficoltà finanziarie che si possono manifestare per i soggetti cui non si applicano le disposizioni di cui alla citata deliberazione”.