WindEurope: “La produzione di componenti eolici deve continuare”



Quotidiano Energia - “I Governi nazionali devono permettere ai processi produttivi essenziali di continuare, in particolare per la produzione di componenti senza i quali le supply chain globali dell’energia eolica finirebbero per arrestarsi”. E’ l’appello lanciato oggi da WindEurope, che chiede ai 27 di “riconoscere il ruolo critico dell’industria eolica nell’assicurare la continuità delle forniture di elettricità ai consumatori e alle industrie europee”.
 I Governi, rileva l’associazione in una nota, “hanno giustamente deciso di far proseguire l’attività di gestione e manutenzione dei parchi eolici in tutta Europa, ma oltre a questo è di importanza cruciale che l’industria eolica possa continuare a produrre componenti essenziali nei suoi stabilimenti”. Del resto, ricorda WindEurope, nelle conclusioni sull’emergenza Covid-19 il Consiglio Europeo ha assicurato il 26 marzo che “farà tutto il possibile per (…) rafforzare la sostenibilità delle catene del valore e di approvvigionamento integrate mondiali affinché siano adattate secondo necessità nonché per attenuare l’impatto socioeconomico negativo della crisi”. Inoltre, i capi di Stato e di Governo Ue hanno riconosciuto che “dovremmo iniziare a preparare le misure necessarie per tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrando, tra l’altro, la transizione verde”. L’industria eolica “ha organizzato la sua forza lavoro in modo da proteggere la salute e la sicurezza, in molti casi riducendo in modo significativo il numero di lavoratori nei siti”, rileva l’associazione, sottolineando che in Europa lavorano nel settore 300.000 persone, il 15% del totale del comparto elettrico. L’ultimo aggiornamento di WindEurope indica che al momento sono chiusi 12 stabilimenti produttivi di componenti eolici, di cui 9 in Spagna e 3 in Italia (quelli di eTa a Fano, di Celme a Montebello Vicentino e di Promau a Cesena).  









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