Il sondaggio

I tedeschi: "Merz? Parla chiaro. Lo capiamo"

E' il risulato di un sondaggio commissionato dai media in Germania



Prima delle elezioni di febbraio Friedrich Merz non era molto popolare a livello di grande pubblico in Germania. Due mesi dopo, e dopo la controversa apertura all’indebitamento per risollevare la disastrata economia tedesca, i sondaggi dicono che i consensi per il futuro cancelliere sono al minimo. Un nuovo rilevamento della rivista Stern, per esempio, ha evidenziato che solo un tedesco su cinque pensa che il leader della CDU sia affidabile, e solo uno su quattro crede che capisca i problemi della gente comune. Va un po’ meglio con le buone qualità di leadership: lì raggiunge il 40% degli assensi. Ma, sempre nei sondaggi condotti per conto del settimanale, c’è un punto in cui le cose vanno bene per Merz: il 60% degli intervistati dice che la gente lo capisce quando parla.

Il che può sembrare cosa ovvia per il numero uno della più grande democrazia europea, ma dopo l’esperienza con Olaf Scholz è una qualità che molti elettori possono solo desiderare. Facciamo un passo indietro per capirci meglio: a un mese dall'insediamento come cancelliere alla fine del 2021, Scholz ha tenuto il discorso di Capodanno alla nazione, un discorso non molto diverso da quello che avrebbe tenuto a un pubblico di soli membri del suo partito. Frasi lunghe e piene di subordinate, e gergalità tecnica. La parola “noi” ripetuta più volte, ma per riferirsi sempre al suo governo, creando una virtuale barriera tra sé stesso e il Paese cui si stava rivolgendo. A rendere tutto ancor più pesante, il tono che è restato identico per tutto il discorso, nessun tentativo di sembrare simpatico né di aggiungere qualcosa che potesse essere interpretato come un tocco umano.

Tra l'altro in quel discorso Scholz ha fatto riferimento solo di sfuggita al rafforzamento delle truppe russe al confine con l'Ucraina, e solo alla fine. L'uomo che si è presentato come noioso ma brillante ha fallito nel prevedere la più grande crisi del XXI secolo.

Merz ha invece appena introdotto una nuova tradizione: il discorso pasquale alla nazione, dimostrando una buona comprensione dei social media visto che il discorso è stato messo a punto in modo di durare poco meno di tre minuti. Ideale per essere postato.

Quando ha utilizzato la parola “noi” era riferita a tutta l Germania e tutti i tedeschi. Il cancelliere in pectore ha accuratamente evitato di entrare nei dettagli del suo programma politico, utilizzando invece il discorso per risvegliare l’ottimismo tra i tedeschi, e lasciando cadere con noncuranza l’affermazione che la Pasqua ci ricorda che “dopo i giorni bui arriva la luce”. Ha perfino sorriso, parlando. È come se avesse studiato quel primo discorso alla nazione di Scholz e avesse cercato di fare l'opposto. Probabilmente è andata proprio così: il l leader della CDU ha capito che il buon governo dipende tanto dai risultati che si ottengono quanto dal modo in cui si parla agli elettori. È un inizio differente anche questo. 













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