Mondo dei bimbi, mondo dei grandi, mondo di tutti
Aumentano inesorabilmente i negozi, anche quelli che vantano lunghe tradizioni, che chiudono. In compenso aumentano progressivamente i grandi magazzini. È un fenomeno diffuso, basta guardarsi attorno. In anni passati quella delle gallerie che collegano strada a strada ospitando negozi al riparo da pioggia e vento è stata una buona iniziativa che ha consentito ai pedoni maggiori collegamenti tra strade, offrendo contemporaneamente ai commercianti (o barbieri, o parrucchieri, o bar) di aprire nuovi esercizi animando conseguentemente le loro attività. Ma col tempo – soprattutto per gli affitti troppo elevati – questi esercizi hanno incominciato a chiudere, allineandosi a quella che era diventata una tendenza generale, in risposta all’aprirsi dei grandi magazzini. Ricordate insegne come “bar Juventus”, “Città di Milano”, “Drogheria all’Orso”, “bar Imperia”, “pellicceria Alaska”, “libreria Cappelli” (che ora è fortunatamente rinata in altro loco)? Ricordate il “bar Gigante”, che si trovava presso al “Mondo dei Bimbi” a sua volta scomparso? Non ci sono più.
A proposito di quest’ultimo locale – il Mondi dei Bimbi - ricordiamo in molti in vetrina i vestitini per la prima comunione delle bambine, in un trionfo di bianco, che spesso venivano confezionate direttamente qui, nell’esercizio di via Goethe. L’iniziativa commerciale era venuta a Bolzano dal Trentino, scendendo dalla val Rendena. Papà Sartori, salumiere dal 1909, aveva gestito un banchetto in piazza delle Erbe, dopo essersi affinato nell’ancora asburgica Trieste. Col tempo, ma siamo già nel 1946, il passaggio al tessile della moglie e di tre figlie, poi due, approdate in via Goethe. “Niente pubblicità – ricorda la figlia Ida Sartori – ma l’adozione di una massima tedesca: wenn sie nicht zufrieden sind, sagen sie es mir; wenn sie zufrieden sind, sagen sie es den anderen (se non siete soddisfatti, ditelo a me; se siete soddisfatti, ditelo agli altri)”.
E l’esercizio va avanti con la compiacenza della buona borghesia bolzanina. “Ricordo la madre di Lilli Gruber che era venuta da noi per l’abito della comunione della figlia. Erano nostri clienti in tanti: gli Ziller (che diedero a Bolzano il primo sindaco eletto dell’era postbellica), i Salghetti (altro sindaco), e tanti altri ancora. “Il Mondo dei Bimbi” diventò di moda. Ida Sartori lasciò nel 2018. “Ho dieci nipoti – dice ora la signora – sei pronipoti… Ma i giovani oggi non hanno più passione per queste cose”.
Chiudono i negozi, si allargano i grandi magazzini, e il pensiero a Bolzano va a quell’edificio che si trova pochissimo più in là, in via della Posta e dal 1934 aveva ospitato “La Rinascente”, grande magazzino su quattro piani (così battezzato dall’illuminata fantasia di D’Annunzio) che aveva poi affittato i suoi locali alla “Upim”. Ma è dal 2014 che anche “Upim” ha chiuso e i bolzanini si trovano oggi davanti ad altre vetrine chiuse, altre serrande abbassate, ad altre promesse di prossima apertura. Che verrà, sicuramente verrà, indubbiamente verrà.
Ma quando, cari signori?