Nasce "Assai", l'associazione dei "cervelli" italiani e austriaci
Secondo il Dizionario Treccani “assai” spesso equivale a molto, anche con valore di avverbio, e ad esempio cita Leopardi “è già assai quello che ho fatto per voi; assai da quello, che ti parve sì...
Secondo il Dizionario Treccani “assai” spesso equivale a molto, anche con valore di avverbio, e ad esempio cita Leopardi “è già assai quello che ho fatto per voi; assai da quello, che ti parve sì mesto e sì nefasto, è peggiorato il viver nostro”. Ora Assai è anche l’acronimo utilizzato per semplificare nei riferimenti la nuova Associazione per gli Scambi Scientifici Austria Italia che, nell’ambito della diplomazia scientifica, intende riunire gli accademici e i ricercatori italiani che vivono e lavorano in Austria e i loro colleghi austriaci. L’intento è stato illustrato all’Alto Adige dall’ambasciatore Giovanni Pugliese: «Assai è un’associazione senza fini di lucro composta da connazionali che hanno studiato in Italia e da austriaci che hanno particolare interesse a sviluppare cooperazioni scientifiche con il nostro Paese. Ne fanno quindi parte ricercatori, accademici, attori dell’innovazione, persone e realtà che in generale lavorano in attività di supporto della ricerca».
Assai è nata su proposta proprio dell’ambasciata, su iniziativa del precedente Capo Missione italiano a Vienna, Stefano Beltrame, ed è diventata realtà anche grazie alla presenza dell’addetto scientifico presso la sede diplomatica, Amedeo Staiano, e ispirandosi a esperienze analoghe fatte in altri Paesi, ad esempio negli Stati Uniti in Germania. «Sono circa una ventina nel mondo -spiega Staiano- riunite sul portale Innovitalia, ogni associazione è diversa perché si adatta all’ecosistema del luogo, ma sono nate tutte dalla spinta del Ministero degli Affari esteri che riconosce nella presenza di ricercatori italiani all’estero un asset di potenziale grande utilità per l’Italia».
In Austria l’iniziativa è partita dall’ambasciata italiana che è partner di Assai e “fornisce” all’associazione il presidente onorario nella persona dell’ambasciatore e che ha sviluppato il progetto su richiesta della comunità scientifica dei ricercatori italiani che vivono in Austria, una comunità che è piuttosto disaggregata perché i “cervelli” italiani fanno cose diverse e finora non avevano un forum di confronto sui temi importanti.
A proposito di “cervelli”, l’ambasciatore Pugliese invita a non pensarli come “cervelli in fuga”: «Sia Austria che Italia sono membri dell’Unione Europea che è uno spazio comune in cui e c’è libertà di movimento delle persone e delle menti, per cui parlare di fuga cervelli è sbagliato. Il fatto che in Austria ci siano tanti ricercatori che si sono formati in Italia significa che il nostro livello di formazione è molto alto. I movimenti da un Paese all’altro sono ciclici all’interno della UE”. Nel Paese oltre il Brennero la comunità scientifica italiana ha una dimensione molto consistente: secondo le valutazioni dell’Ambasciata quella italiana è la terza dopo quella austriaca e tedesca, e la prima in lingua non tedesca. Numeri precisi non ce ne sono per via della protezione dei dati personali, ma, secondo Amedeo Staiano ,dovrebbero essere almeno 1500 persone. Ad averle attratte, convincendole a lasciare i luoghi di nascita e di formazione, secondo l’ambasciatore Pugliese, è anche il fatto che i ricercatori in Austria sono molto indipendenti, e che apparentemente ci sono meno gerarchie rispetto all’Italia. E poi, altrettanto importante, il sapere che l’Austria punta molto sulla ricerca scientifica: stando ai dati più recenti di Statistik Austria, nel 2024 in questo settore ha investito il 3,34% del PIL. Questo spiega perché tante “menti” eccellenti nel Paese alpino sono italiane. Caterina Vizzardelli, Post Doctoral Researcher alla Università di Medicina di Vienna, ora anche presidente di Assai, fa qualche nome: «Manuela Baccarini - biologa molecolare, Vice Rettrice per la ricerca e gli affari internazionali dell’Università di Vienna, Gaia Novarino - Vicepresidente dell’Institute of Science and Technology Austria, Maria Sibilia - Direttrice Istituto di Ricerca sul Cancro all’Università di Medicina di Vienna, Alfredo Soldati - Direttore dell’istituto di Fluidodinamica e Termodinamica della TU Wien, Giulio Superti-Furga - Direttore del Centro di Medicina Molecolare CeMM di Vienna che ora sta coordinando anche lo sviluppo di importante progetto internazionale di ricerca a Carini, vicino a Palermo».
Il nuovo think-tank non sarà però una realtà solo italiana. Anzi, visto che il suo scopo è agevolare lo scambio tra ricercatori e accademici dei due Paesi. «L’iniziativa è stata molto ben accolta dalla controparte austriaca», sottolinea l’ambasciatore Pugliese. Il primo segnale in questo senso d’altronde è arrivato il 4 giugno quando a Palazzo Metternich a Vienna è avvenuta la presentazione ufficiale di Assai. Ad applaudirla c’erano figure di spicco del mondo della scienza in Italia come Maria Chiara Carrozza-Presidente del CNR, Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e la Prof.ssa Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park Trieste, ma anche l’élite scientifica austriaca con figure come la Direttrice Generale per la Ricerca Scientifica e per gli Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, della Scienza e della Ricerca Barbara Weitgruber, il Presidente dell’Austrian Science Fund Christof Gattringer, i Rettori della Technische Universität Wien Jens Schneider e della Università di Vienna Sebastian Schütze, il Presidente dell’International Institute for Applied System Analysis Hans Joachim Schellnhuber, la Vicepresidente dell’Accademia delle Scienze d’Austria Ulrike Diebold, il Direttore dell’Institute for Subatomic Physics Stefan Meyer, Eberhard Widmann, e il Direttore dell’Institute for High Energy Physics Jochen Schieck, insieme a alla fisica Alberta Bonanni, vicerettrice dell’ Università Johannes Kepler di Linz. Il primo passo di Assai è stato quello di presentarsi sulla piattaforma Linkedin per allargare la platea dei soci. Ma i lavori sono già in corso per il primo progetto importante, come spiega Caterina Vizzardelli: «Creare un premio per il giovane/la giovane che si sia distinto/a in innovazione scientifica o industriale ampliando lo scambio transnazionale, potrà essere un ricercatore/una ricercatrice proveniente dall’Italia che vive in Austria, oppure un austriaco/a che vuole andare a perfezionare la ricerca in Italia».
In ogni caso un progetto che farà bene al sistema culturale e scientifico di entrambi i Paesi confinanti.