Austria

Una villa, un tunnel e un miliardario: il caso Porsche scuote Salisburgo



I Porsche, la famiglia austriaca dell’azienda che ha fatto e fa sognare gli appassionati di auto sportive di tutto il mondo, è legata a Salisburgo a doppio filo, non foss’altro perché nella città di Mozart ha sede la sua holding. Ma ora tra il presidente della casa automobilista e la città c’è maretta.

Wolfgang Porsche, 81 anni, vuole infatti realizzare un tunnel sotterraneo lungo 500 metri per collegare la villa del XVII secolo che ha acquistato nel 2020 per 8,4 milioni di euro, situata sul Kapuzinerberg, una collina boscosa nel centro città, con un garage privato di 300 mq in grado di ospitare fino a 12 vetture. Il percorso sotterraneo consentirebbe al miliardario di evitare di percorrere la strada stretta e ripida - spesso affollata da escursionisti a piedi diretti alla zona super panoramica- che dal centro storico conduce fino alla villa, il cosiddetto Paschinger-Schlössl che è parte della mitologia salisburghese.

Nella maestosa dimora, che in passato fu un casino di caccia dei principi vescovi di Salisburgo, infatti, tra il 1919 e il 1934 visse lo scrittore Stefan Zweig, l’autore più tradotto dei suoi tempi, insieme alla prima moglie, Friderike, e le due figlie di lei, Alix e Susanna. Secondo le memorie della moglie, Zweig tra quei muri scrisse circa 200.000 pagine delle sue opere. La villa a quel tempo era dotata di ricca biblioteca ed era arredata con preziosi mobili antichi, tra cui la scrivania di Ludwig van Beethoven. Grazie alla popolarità di Zweig, il Paschinger Schlössl fu un luogo d'incontro d'eccezione per grandi personaggi internazionali dell'epoca, tra i visitatori della splendida dimora al numero 5 di Kapuzinerberg, ci furono Thomas Mann, Hugo von Hofmannsthal, James Joyce, Richard Strauss,  Arthur Schnitzler, George Wells e Carl Zuckmayer . Per via di quel meraviglioso viavai di ospiti stranieri lo scrittore francese Jules Romains soprannominò la magione comprata da Zweig per 90.000 corone ”Villa Europa”.

Zweig, ebreo, la lasciò quando si trasferì a Londra nel 1934, a seguito all'ascesa del regime nazista in Germania e in Austria. Quando la città che aveva tanto amato e vissuto intensamente divenne “la più grande città nazista “e la prima in Austria abruciare i suoi libri. L'acquisto della villa da parte di Porsche è sempre stato controverso: alcuni consiglieri comunali avrebbero voluto trasformarla in un luogo commemorativo aperto al pubblico. Molti non l’hanno dimenticato, anzi.

Per il percorso sotterraneo che gli consentirebbe di parcheggiare agevolmente le sue auto sotto alla villa, che ora è in fase di totale rinnovamento, Wolfgang Porsche ha pagato 40.000 euro alla città come una tantum per i diritti di servitù. L’accordo è stato firmato “segretamente” nell’aprile 2024 con l'ex sindaco della città, Harald Preuner, il leader del SPÖ Vincent Pultar e il direttore del municipio. Il permesso prevede non solo il diritto di scavare il complesso di tunnel sotto la collina, ma anche di utilizzare un parcheggio pubblico esistente come accesso. I dettagli sono venuti alla luce solo dopo le recenti elezioni comunali, in cui i conservatori ÖVP del sindaco Preuner sono stati spazzati via dal governo di Salisburgo, la poltrona da primo cittadino è stata conquistata dal socialdemocratico Bernhard Auinger, e il partito comunista ha fatto passi da gigante.

E proprio il partito comunista chiede alle autorità locali di rendere pubblici i documenti per la realizzazione del tunnel sotterraneo. A criticare l’accordo stipulato in segreto dal miliardario con la città sono anche i consiglieri dei Verdi che, indignati, si interrogano, in assenza di qualsiasi perizia (che non è stata fatta),su quanto può valere veramente un diritto di servitù come quello concesso a Wolfgang Porsche.

L’ex sindaco Preuner, che ha firmato il contratto di servitù con Porsche quando il suo successore Auinger era già stato eletto, ma non aveva ancora prestato giuramento, difende la procedura come conforme alla legge e accusa i Verdi di sollevare uno scandalo dove non ce n'è. Questi ribattono dicendo che c’è stato “un trattamento speciale per super ricchi che lascia un sapore strano in bocca”. Bernhard Auinger, il nuovo sindaco, in un’intervista ha dichiarato che sarebbe stato “più intelligente” informare prima l'opinione pubblica dell'accordo, ma che non spetta a lui giudicare se il tunnel fosse “adeguato o moralmente giustificabile”. La bufera non si cheta, non c’è nulla di certo. L’unica cosa ferma, sopra quella terra che potrebbe essere scavata per realizzare il tunnel, sono le 4 pietre d’inciampo davanti al cancello d’ingresso della villa sul Kapuzinerberg, che ricordano l’intellettuale ebreo e i familiari che vissero lì.

 













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