Comunicato Stampa: CRV - “Interventi in materia di riduzione delle liste d’attesa in sanità”



(Arv) Venezia 28 feb. 2023  -     È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto di legge “Interventi in materia di riduzione delle liste d’attesa in sanità”, di iniziativa della Capogruppo del Movimento 5 Stelle,  Erika Baldin .

“I cittadini veneti hanno speso 113 milioni di euro per curarsi privatamente all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) – ha premesso Baldin - Si tratta di un dato molto significativo, da tenere in grande considerazione, perché superiore alla media nazionale”. “La mia proposta normativa – ha spiegato la Capogruppo del M5S - accorda al cittadino, qualora i tempi di attesa nel Pubblico siano troppo lunghi rispetto a quelli indicati dalla legge, il diritto di usufruire di prestazioni sanitarie in intramoenia, rivolgendosi al Privato all’interno dell’ospedale, a fronte del solo pagamento del ticket. Questo consentirà di ridurre le liste di attesa nel Pubblico, che attualmente superano i 60 giorni, avvicinando i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie a quelli garantiti in intramoenia: 10 giorni”. E proprio l’intramoenia deve essere vista come un’ulteriore possibilità offerta al cittadino, non come un ‘salvagente’”. Erika Baldin ha anche auspicato che “il Veneto torni ai livelli di eccellenza in sanità di un tempo, perché nell’ultimo periodo la nostra regione è scesa al quarto posto sul fronte del rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza. Inoltre, ci sono 640 mila cittadini senza medico, assistiamo alla fuga dei medici dal Pubblico, soprattutto nei Pronto Soccorso, in cui si attinge dalle cooperative. La salute mentale ha livelli di investimento che pongono il Veneto al penultimo posto in Italia. Ci sono 150 mila prestazioni in galleggiamento: i cittadini non vengono garantiti in ordine alla possibilità di essere curati nei tempi prescritti dalla legge. E nel 2022, a fronte di 28 milioni di prestazioni sanitarie prescritte, ne sono state erogate ‘solo’ 16 milioni: mancano quindi all’appello 12 milioni di prestazioni non eseguite nel Pubblico. Forse perché il cittadino, dati i tempi troppo lunghi, ha deciso di rivolgersi al Privato? Ad ogni modo, penso che si debba indagare sui motivi che hanno determinato questa forbice”. L’obiettivo della proposta normativa è proporre uno strumento giuridico che aiuti concretamente alla soluzione del problema delle liste d’attesa, superando anche il fenomeno del c.d. ‘galleggiamento’, per cui quando un utente chiede l’erogazione di una prestazione non disponibile tempestivamente, viene posto in una sorta di attesa che si protrae sine die, fino a quando non è possibile fissare l’erogazione entro i termini. Il Pdl si compone di due articoli. Con il primo, si informano i cittadini sui termini per l’erogazione delle prestazioni sanitarie da parte del Servizio Sanitario regionale, che vengono scritti in calce alle prescrizioni: urgente (entro 24 ore dalla prenotazione); breve attesa (entro 10 giorni); differita (entro 30 giorni), programmabile (entro 60/90 giorni, a seconda dell’indicazione del medico prescrittore). I cittadini vengono inoltre informati della possibilità di ottenere, in caso questi tempi non siano rispettati, l’erogazione della prestazione nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell'azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione (ticket) e l'effettivo costo di quest'ultima. Con il secondo articolo, si prevede l’automatismo, per cui una struttura è tenuta a bloccare l’erogazione di prestazioni in regime di attività libero-professionale intramuraria allorquando si registrino continui disallineamenti con i tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale. Tale previsione è già presente nel Piano Regionale per la Gestione delle Liste di Attesa PRGLA e nel Piano Socio Sanitario Regionale PSSR 2019-2023; tuttavia, si tratta di una previsione temporanea: con questo Progetto di legge, invece, si rende questo automatismo definitivo e stabile, all’interno di una cornice normativa. La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO













Altre notizie

Riscaldamento

A Bolzano si potrà riscaldare fino al 26 aprile

Il sindaco Renzo Caramaschi, considerate le previsioni meteo che anche per la prossima settimana indicano temperature al di sotto della media, ha autorizzato la proroga del funzionamento degli impianti di riscaldamento fino a venerdì 26 aprile.

Attualità