VERSO LA RIPRESA

Coronavirus, dai 500 ai 600 milioni per la montagna. Il governatore trentino: “Dati sul contagio in calo, possibile ritornare in arancione prima di Pasqua”

Saranno Regioni e Province a decidere i criteri di distribuzione delle somme. Il governatore: "Scuole riaperte appena ci sarà concesso"

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TRENTO. Fioccano dal governo gli aiuti per la montagna. Il governatore trentino Maurizio Fugatti ha annunciato con soddisfazione gli stanziamenti per aiutare le attività economiche colpite duramente dalle chiusure imposte dal Covid. “Pare che domani il Governo emani il Decreto Sostegni, 32 miliardi di risorse messe a disposizione dei territori. Non valgono le categorie Ateco, ma il tema della perdita economica: se dimostri di averla avuta li ricevi. Cambia anche il volume d'affari: da 5 milioni a 10 milioni. Ma soprattutto c'è una misura ad hoc per la montagna: le risorse messe a disposizione per il turismo invernale sono fra i 500 e i 600 milioni: un segno tangibile di attenzione al turismo montano. La modalità di distribuzione dipenderà da criteri decisi dalle Regioni stesse".

Domani si attende anche il via libera definitivo al vaccino AstraZeneca. "Se così sarà vorrà dire che nel fine settimana riprenderemo le prenotazioni per personale scolastico e over 75".

Oggi in Trentino i nuovi decessi sono stati 3, ma i nuovi contagiati sono in calo. "Domani dovremmo avere il dato sull'Rt che molto probabilmente sarà inferiore all'1. L'incidenza è di 306, in calo perché aveva raggiunto i 360: l'auspicio è che ci sia un ritorno in arancione nella settimana di Pasqua, dal 29 marzo". ha concluso Fugatti.

"Siamo riusciti a fare comunque il grosso delle vaccinazioni, utilizzando anche dosi in più di Pfizer", ha detto Pier Paolo Benetollo, direttore dell'Apss.

Sulle richieste della popolazione di riaprire le scuole, Fugatti ha chiarito: "L'autonomia nulla può fare in questo caso: se avessimo aperto avremmo subito un'impugnativa e l'avremmo persa. Abbiamo aperto per i figli degli operatori sanitari e delle Rsa perché era consentito farlo per queste categorie. Per altre ci siamo informati ma non ci è stato concesso. Appena ci sarà la possibilità di aprire le scuole lo faremo. Siamo stati gli ultimi a chiuderle perché crediamo nella funzione educativa e vogliamo aiutare le famiglie". (l.m.)