Sassaiola a Udine, Elisa Dossi: «Io ho la caviglia gonfia, i colleghi colpiti al volto"
La giornalista trentina di Rainews24 inviata a seguire le proteste fuori dallo stadio sta bene: «Nella sfortuna è andata meglio a me, non ho fratture. Non si vedeva nulla, tra buio e fumogeni». La solidarietà di Gattuso e del Sindacato giornalisti
IL FATTO Colpita da una pietra durante la manifestazione pro-Pal
UDINE. «La caviglia è molto gonfia, ma per fortuna non è rotta. Deve solo sgonfiarsi. A colpirmi un sasso di dieci, quindici centimetri di diametro. Non si vedeva nulla, tra buio e fumogeni. Una sassaiola brutta: a un collega è arrivata una pietra in faccia, a un carabiniere della scorta pure. Nella sfortuna, è andata meglio a me...».
A parlare è Elisa Dossi, giornalista trentina originaria di Brentonico, colpita da una pietra ieri sera, martedì 14 ottobre, mentre era in servizio come inviata per Rainews24 all’esterno dello stadio di Udine, dove si stava giocando la partita della nazionale Italia–Israele. L’episodio è avvenuto durante la diretta tv, nel corso degli scontri che si sono verificati a margine del corteo pro Pal.
In una nota, il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige ha espresso «la più ferma condanna di ogni forma di violenza» e piena solidarietà alla collega, alla quale ha augurato una pronta guarigione.
Sulla vicenda è intervento ieri anche Gennaro Gattuso chiudendo la conferenza stampa dopo la vittoria con Israele. "Tutta la mia solidarietà e vicinanza ai giornalisti feriti negli scontri", ha detto il Ct della nazionale. "Mi spiace per chi è stato colpito da una pietra in testa mentre faceva il proprio lavoro - ha aggiunto -: sapevamo che il clima non sarebbe stato facile. Per settimane si è discusso persino se questa gara sarebbe stata disputata. Alla fine questo clima di tensione lo abbiamo un po' pagato. Adesso speriamo tutti in giornate più felici. Ringrazio i 10mila allo stadio, che sembravano tre volte tanti e anche gli oltre 6 milioni davanti alle tv. Sapremo renderli orgogliosi".
Una quindicina i manifestanti trattenuti negli uffici della Questura di Udine. Nelle prossime ore anche con l'ausilio dei numerosi filmati che sono stati girati saranno contestate diverse responsabilità nelle violenze.
Intervistata in seguito dall'Ansa, Elisa Dossi ha ricordato anche i momenti prima degli scontri. "Il corteo era pacifico, tra i manifestanti c'era anche un ex sindaco di 92 anni, che aveva partecipato alla ricostruzione post terremoto. A un certo punto, arrivati in piazza Primo Maggio, una frangia si è staccata e si è mossa verso le forze dell'ordine", ricorda la giornalista. "Molti manifestanti si sono allontanati perché era evidente che qualcosa sarebbe successo. Sono partiti i primi petardi e fumogeni ed è seguita la risposta con l'idrante. Anche io e il mio operatore ci siamo lavati. A questo punto ci siamo spostati dietro all'idrante e ai poliziotti, con gli altri giornalisti", prosegue il racconto della cronista.
I manifestanti violenti si sono così spostati verso il parco e "hanno iniziato a lanciare di tutto, rami, pezzi di albero, sassi. Ho raccontato i fatti in diretta, finché, a un certo punto, sono stata colpita da un sasso di 10-15 centimetri sulla gamba". "Da subito avevo difficoltà a camminare, ma nel frattempo altri colleghi sono stati colpiti, l'operatore di Local Team, Davide Albini Bevilacqua, ha riportato una brutta ferita a uno zigomo. Anche un carabiniere, che ha scortato noi giornalisti, è stato raggiunto alla tempia da un sasso", ricorda Dossi. "A causa degli scontri, non potevo andare né avanti né indietro, così con altri colleghi ho cercato riparo. Quando poi è passata un'ambulanza l'abbiamo fermata e sono stata accompagnata in Pronto soccorso".