Covid

A rischio la riapertura degli impianti, i numeri spingono l’Alto Adige in zona rossa

Oggi è in programma un confronto tra l’esecutivo Conte e le Regioni: i nuovi criteri che Roma vorrebbe introdurre lasciano poche speranze alla provincia di Bolzano



ROMA. L’Alto Adige rischia di finire in zona rossa. Come già anticipato negli scorsi giorni, oggi, lunedì 11 gennaio, è in programma un confronto tra l’esecutivo Conte e le Regioni: i nuovi criteri per stabilire le aree “problematiche” che Roma vorrebbe introdurre lasciano poche speranze alla provincia di Bolzano.

Il governo intanto prepara il primo provvedimento del 2021 con nuove limitazioni e una stretta in particolare sulla movida, arrivata dopo gli ultimi episodi di assembramenti e feste illegali, vietando l'asporto dai bar a partire dalle 18 ed estendendo il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle, così come avvenuto dalle feste di Natale ad oggi.

Ma sul tavolo c'è anche la possibilità di istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto 0.5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni e la possibilità di riaprire i musei, ma soltanto nelle Regioni gialle.

Confermato il coprifuoco alle 22. Potrebbe essere prolungato il divieto di spostamenti anche tra Regioni "gialle", viene invece smentita l'ipotesi di una stretta nei weekend che renderebbe tutte le regioni "arancioni".

Allo studio del governo, per il prossimo Dpcm, anche varare una stretta anti-movida, vietando l'asporto dalle 18 esclusivamente per i bar. Saranno quindi consentite solo le consegne a domicilio. 

Si va verso un rinvio dell'apertura dell'impianti sciistici. In ogni caso si attende il parere dei tecnici sulle nuove proposte che devono arrivare dalle Regioni dopo che erano state invitate ad aggiornare il protocollo.

C'è anche l'idea di prorogare lo stato d'emergenza per il Covid fino al 30 aprile. Una decisione però, spiegano fonti di governo, non è stata ancora presa.

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato, dunque, per la mattinata di oggi 11 gennaio una riunione con Regioni, Anci e Upi.

All'incontro parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza.













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