la firma

A Udine rinnovato l’accordo tra le autonomie speciali

Rita Mattei: “Mai così importanti come nell’emergenza Covid”. Kaswalder: “Ma lo Stato indulge all’accentramento”



UDINE. Firmata oggi (19 luglio) ad Udine la Convenzione quadro per le autonomie speciali. L'accordo triennale, rinnovabile per altri tre anni, vede uniti i rispettivi enti su obiettivi comuni di sviluppo di una forte partnership con particolare riferimento alla specialità e al regionalismo su temi come la tutela delle minoranze linguistiche, le politiche transfrontaliere, le progettualità delle realtà montane.

L'intesa è stata firmata dal rettore dell'Università di Udine, Roberto Pinton, dai presidenti dei Consigli regionali di Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, Piero Mauro Zanin e Alberto Bertin e dai presidenti dei Consigli provinciali delle Province autonome di Trento e Bolzano, Walter Kaswalder e Rita Mattei. 

"Mai come in questo periodo di emergenza Covid si è percepita l'importanza dell'autonomia e della gestione specifica del territorio, e dopo tanti cambiamenti e modifiche di legge, abbiamo capito che l'autonomia non è una questione statica, bensì un continuo aggiornamento adattato a esigenze attuali". Lo ha affermato  in collegamento da remoto con Udine la presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Rita Mattei.

"Solo dal confronto possono nascere le grandi idee - ha continuato Mattei - e solo così portiamo un passo in avanti, con tanta sensibilità politica, le particolarità dell'autonomia". Esprimendo "considerevole soddisfazione" per il tavolo di lavoro interregionale istituito nel capoluogo friulano, Mattei ha sottolineato che "come Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non possiamo che essere motivati per il nuovo percorso che ci attende: scienza e competenze potranno unirsi per dare spazio a nuovi stimolanti progetti". 

Per il presidente del consiglio provinciale trentino Walter Kaswalder "le regioni autonome dell'arco alpino affrontano spesso problematiche simili, ma tutto questo avviene in uno Stato e in un contesto culturale generale che sovente non apprezzano le opportunità insite nell'autonomia e indulgono a una tradizione di accentramento e uniformazione, incoerente in fondo anche all'impianto stesso della nostra Costituzione". "La firma di oggi - ha proseguito Kaswalder - è un momento importante nell'ottica di un continuo sviluppo dell'autonomia provinciale trentina e di quella degli enti ad essa più vicini dal punto di vista istituzionale e culturale". Il presidente dell'assemblea legislativa trentina ha poi sottolineato che "le opportunità insite nell'autonomia appaiono, invece, inconfutabili se si guarda alle statistiche europee sul rendimento amministrativo-istituzionale dei territori, senza soffermarsi troppo su meccanismi come il decentramento impostato dalla riforma costituzionale del 2001, che hanno valorizzato il concetto di autonomia per tutte le regioni più in termini virtuali che reali". Kaswalder ha infine espresso il suo apprezzamento per "l'alta qualità" del Comitato scientifico previsto dalla convenzione, che per il primo triennio sarà composto, a titolo gratuito, da Roberto Toniatti dell'Università di Trento, con funzioni di coordinatore, Elena D'Orlando dell'Università di Udine, Massimo Carli già docente dell'Università di Firenze, Robert Louvin dell'Università di Trieste. Esther Happacher dell'Università di Innsbruck e Gianfranco Postal, già dirigente generale della Provincia autonoma di Trento e membro della Corte dei conti trentina.













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