la tragedia

Alexandra uccisa con due colpi alla testa, oggi l'udienza del compagno Avni Mecja

Accusato di omicidio volontario aggravato, l’operaio di 27 anni rischia l’ergastolo


LA DINAMICA: Mecja ammette: «L’ho colpita con un martello»
L'ALLARME: Kompatscher: «Anche in Alto Adige situazione drammatica»
I PRECEDENTI: Lei lo aveva già denunciato, poi il riavvicinamento
IL FERMO: L'uomo trasferito in carcere
LA SVOLTA: Avni Mecja dagli inquirenti
I VICINI: «Sabato sera abbiamo sentito sbattere dei cassetti e poi più nulla»
L'APPELLO: La Procura cerca testimoni
IL FATTO: Aveva 30 anni e faceva la barista, trovata morta in casa



BOLZANO. Si svolgerà oggi, giovedì 27 ottobre, alle 10.30 nel carcere di via Dante a Bolzano l'udienza di convalida del fermo di Avni Mecja, l'operaio edile albanese di 27 anni reo confesso dell'omicidio della sua compagna convivente Alexandra Elena Mocanu, di 35 anni.

Durante un litigio, l'uomo ha colpito la donna alla testa con un martello da muratore, uccidendola sul colpo. Nella sua confessione, Avni ha affermato di averla colpita per due volte alla testa.

Ora si attendono gli esiti dell'autopsia, eseguita ieri 25 ottobre, che dovranno confermare questa versione. L'uomo, domenica mattina subito dopo il delitto, era inizialmente fuggito in Albania, suo Paese d'origine, ma era poi stato convinto dai familiari e dal suo avvocato, il veronese Massimo Dal Ben, a tornare in Italia per costituirsi. Aveva quindi preso il primo volo da Tirana per Verona, dove era atterrato lunedì pomeriggio.

Subito dopo era stato accompagnato dalla polizia in Procura a Bolzano, dove si era costituito: una confessione fiume, durata quasi otto ore. Va ricordato che due anni fa Avni Mecja era stato condannato a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale e maltrattamenti proprio nei confronti di Alexandra Elena Mocanu, la quale aveva però deciso di tornare a vivere con lui, nonostante fosse stato emesso un divieto di avvicinamento tra i due.













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Valeria Frangipane

Attualità